Caso Diarra, Dupont: «Dopo la Superlega nuova censura alle azioni illegali di FIFA e UEFA»

La sentenza «costringerà finalmente la FIFA a sottomettersi al diritto dell’Ue e a velocizzare la modernizzazione della governance», secondo i legali.

Dupont sentenza mercato FIFA
(Foto: Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

La Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) ha stabilito che alcune norme del sistema di trasferimenti della FIFA, in vigore dal 2001, costituiscono una restrizione della concorrenza per oggetto e una violazione della libera circolazione dei lavoratori. E’ quanto emerge dalla sentenza pubblicata nella giornata di oggi sul la regolamentazione del mercato del lavoro nel calcio (e, più in generale, nello sport).

Sulla vicenda sono intervenuti anche Jean-Louis Dupont e Martin Hissel, dello studio Dupont-Hissel, che hanno commentato la sentenza della Corte di Giustizia. Dupont è il celebre avvocato della sentenza Bosman e colui che ha affiancato la Superlega di fronte all’Unione europea, che in questo caso ha assistito il protagonista della disputa: l’ex centrocampista Lassana Diarra.

In attesa di un’analisi approfondita sulla vicenda, lo studio legale ha individuato dei punti chiave di questa vicenda:

  • Per Lassana Diarra, «che ha osato sfidare la potentissima FIFA (e incidentalmente anche la federazione calcistica belga) e che ha combattuto una battaglia legale per 10 anni (con il supporto di FIFPRO, FIFPRO Europe e UNFP negli ultimi 3 anni), si tratta di una vittoria totale»;
  • Nel caso Diarra, «i procedimenti dinanzi ai tribunali belgi sono iniziati nel 2015. All’inizio del 2016, il Tribunale Commerciale di Charleroi ha stabilito che le regole della FIFA violavano il diritto dell’Ue. Da allora, sono passati 9 anni senza che la FIFA e i suoi membri si siano degnati di modificare il loro sistema per conformarsi al diritto dell’Ue. Quindi, la FIFA e i suoi membri non possono ora fingere di essere sorpresi dalla sentenza della CGUE», scrive lo studio;
  • «A seguito delle sentenze sulla Superlega e sul Royal Antwerp FC del 23 dicembre 2023, la CGUE – ancora una volta – ha severamente censurato le azioni strutturalmente illegali degli attuali regolatori del calcio, aprendo così la strada alla modernizzazione della governance, in particolare attraverso la contrattazione collettiva tra dipendenti e datori di lavoro»;
  • «Tutti i giocatori professionisti sono stati colpiti da queste regole illegali (in vigore dal 2001) e ora possono quindi richiedere un risarcimento per le loro perdite. Siamo convinti che questo “prezzo da pagare” per aver violato il diritto dell’Ue costringerà finalmente la FIFA a sottomettersi al diritto dell’Ue e a velocizzare la modernizzazione della governance», concludono i legali.