L’Inter ricattata sui biglietti: «Razzi, lanciarazzi. Sembra Baghdad»

Nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza di custodia emerge un quadro drammatico della penetrazione criminale nelle tifoserie ultras milanesi.

Inter ricatto biglietti
(Foto: Nicolò Campo / Insidefoto)

«Facciamo manicomio! Facciamo manicomio! Razzi! Lanciarazzi! Il macello! Sembra Baghdad!». Parola di Andrea Beretta, capo storico degli ultras dell’Inter, finito con altri quindici boss e gregari delle due curve del Meazza nella retata di polizia e Guardia di finanza scattata ieri mattina su ordine della Procura.

Nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza di custodia, secondo quanto riportato da Il Giornale, emerge un quadro drammatico della penetrazione criminale nelle tifoserie ultras milanesi. Ma a colpire è soprattutto il rapporto di sudditanza dell’Inter nei confronti dei violenti delle curve.

Tra gli episodi, il tecnico Simone Inzaghi parla con Marco Ferdico, ras della Nord nerazzurra, che minaccia il silenzio durante la finale di Champions se il club non passa altri biglietti. «Allora Marco io ti dico, leggo il messaggio che la curva non canta a una finale e io mi sono imbestialito, non con voi, con la società, c’erano lì chi sai tu della società, ho detto “cercate di sistemare sta roba perché non esiste”, questo è stato il mio appello Marco».

Il 24 gennaio 2023 Ferdico e il suo vice Mauro Nepi vanno alla Pinetina per incontrare Inzaghi e il capitano Milan Skriniar. Il dirigente Massimiliano Silva gli scrive: «La società ha detto che è meglio che non venite, mi ha detto che sarebbe meglio che vi incontriate in un altro posto». A mettere il veto è stato Marotta, «per evitare l’attenzione mediatica». Inzaghi scrive a Nepi: «Ciao Mauretto, sono qui ad Appiano che sto aspettando mio padre che viene da Piacenza, ti do un abbraccio grande Mauretto».

«Io non ho mai ricevuto minacce e, che io sappia, nemmeno i miei colleghi», dichiara ai pm Claudio Sala, responsabile della sicurezza dell’Inter. I pm allora gli fanno ascoltare una sua conversazione con Vittorio Boiocchi, capo della Curva (assassinato il 30 ottobre 2022) che gli dice «adesso cambiamo tattica, adesso le cose ce le prendiamo per forza, e poi vediamo cosa succede». Ancora Sala: «A mio avviso si è trattato di un normale diverbio».

Infine, a inizio 2020, Beretta se la prende invece con gli ultras troppo accomodanti con polizia e società: «Ma non avete capito allora? Che bisogna fare manicomio? Bisogna fare delle azioni. Bisogna buscar la gente! Deve volare sangue, denti! Sennò non contiamo un cazzo! Hai capito? Quello bisogna fare! Invece voi fate sempre sì sì».