Caso ultras, il Gip: «Dal capo della curva Sud biglietti ai clan mafiosi»

Nell’indagine della Procura di Milano spuntano anche i «rilevanti» rapporti tra Luca Lucci, il capo della curva Sud, con gli ultras del Napoli.

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(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Nell’indagine della Procura di Milano che ha azzerato i vertici delle tifoserie di Inter e Milan spuntano anche i «rilevanti» rapporti tra Luca Lucci, il capo della curva Sud, con gli ultras del Napoli. In particolare, con uno degli esponenti di spicco delle tifoserie della squadra napoletana, privo di qualsiasi rapporto con il club campano e i suoi vertici, al quale avrebbe procurato «centinaia di biglietti» dell’incontro dei quarti di finale della Champions League destinati, «almeno in parte (…), ad appartenenti a “clan” mafiosi della città partenopea».

La vicenda emerge in un passaggio dell’ordinanza del gip di Milano Domenico Santoro che ieri ha portato in cella 16 persone e ai domiciliari altre 3 in cui si riportano le intercettazioni che risalgono al 12 aprile dell’anno scorso e da cui si evince che la società «non ha in alcun modo collaborato, a tal fine, con gli ultras».

Quel giorno i due si incontrano davanti a un bar di Cologno Monzese. Lucci riceve i ringraziamenti dal suo interlocutore «uno dei capi ultras del rione “Sanità” della tifoseria napoletana» (Gianluca De Marino, ndr). Poche ore dopo ci sarà la partita tra le due squadre.

Dalle intercettazioni, emerge il dialogo tra i due. De Marino: «Ci siamo ritrovati tutti i clan di…». Lucci: «Si si si». De Marino: «Considera ..inc.. io c’ho mio fratello qua che sta a Opera, detenuto da anni qua, che mi ha avvertito mio fratello dal carcere, se sapevo di questi biglietti.. inc..». Lucci: «Si si, va bene, sono scelte vostre, scelte giuste..». De Marino: «..inc.. in questo momento era la vera ..inc.. ci saremmo trovati tutti, tutti clan di Napoli “dacci i biglietti, dacci 5 biglietti”.. non ce ne saremmo usciti più! allora abbiamo detto facciamo solo questi ..inc..».