FIFA, il prossimo 3 ottobre la decisione sulla sospensione di Israele

La richiesta arriva dalla Federcalcio Palestinese e potrebbe portare all’esclusione di tutti i club, compresa la nazionale, israeliani da tutte le competizioni internazionali.

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(Foto: ATTILA KISBENEDEK/AFP via Getty Images)

La guerra in Medio Oriente continua e, come è successo per l’invasione della Ucraina da parte della Russia, questa potrebbe presto avere conseguenze anche sul mondo del calcio. Infatti, come è già stato per la Russia, la FIFA ha preso in carica la richiesta della Federcalcio palestinese di escludere la nazionale e i club provenienti da Israele da tutte le competizioni internazionali, proprio come successo per la selezione e le società russe dallo scoppio del conflitto in Ucraina.

Il massimo organo del calcio mondiale ha già comunicato che prenderà una decisione su tale questione il prossimo 3 ottobre. Decisione che riguarda da vicino anche l’Italia, visto che la Nazionale di Luciano Spalletti è nello stesso girone di Israele nella Nations League. le due nazionali si sono appena affrontate con gli azzurri usciti vincitori per 2-1.

A confermare il tutto, attraverso una nota ufficiale, è stata la federcalcio palestinese: «La Palestine Football Association (PFA) conferma di aver ricevuto la valutazione legale indipendente in merito alla proposta della PFA di sanzionare la Israeli Football Association per violazioni degli statuti FIFA e del diritto internazionale. Apprezziamo la professionalità e l’imparzialità dimostrate dalla FIFA nel gestire questa questione, in particolare nel deferire la questione a esperti legali per una valutazione approfondita. La PFA rimane fiduciosa nell’equità del processo in corso.

In quanto unica autorità calcistica riconosciuta nel territorio palestinese, affermiamo il nostro diritto, sancito dagli statuti e dalle leggi FIFA, di sviluppare e promuovere il calcio in tutte le aree riconosciute dal diritto internazionale. Ciò include la Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, come ribadito dalla recente sentenza della Corte internazionale di giustizia (ICJ) e rafforzato da numerose risoluzioni di legittimità internazionale dell’Assemblea generale e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

La PFA rimane ferma nel suo ruolo di governare e supportare lo sviluppo del calcio in Palestina in conformità con questi quadri giuridici e con gli statuti FIFA e la Carta olimpica. Attendiamo pazientemente la decisione finale, che si prevede sarà esaminata dal Consiglio FIFA il 3 ottobre, fiduciosi che questo processo porterà infine a giustizia e uguaglianza per il calcio palestinese e i suoi atleti».

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