Svolta Commisso: «Se mi danno controllo, pronto a impegnarmi sul Franchi»

«Potremmo metterci attorno un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto. Se non si arriva al punto in tempi brevi per la Fiorentina sarebbe un disastro».

Commisso impegno Franchi
(Foto: Francois Nel/Getty Images)

«Abbiamo cominciato con 60 milioni, e siamo arrivati a più di 120». Ha esordito scherzando il patron della Fiorentina Rocco Commisso, che in un’intervista rilasciata a Il Corriere Fiorentino ha toccato diversi argomenti, a cominciare dal Viola Park. «Scherzo, ovviamente. Abbiamo fatto molto, molto di più di quello che avevamo in mente: è che, quando qualcuno ti presenta una cosa bella, è difficile dire di no. Il risultato è qui da vedere: il Viola Park resterà per sempre, credo sia il più grande regalo che io potessi fare alla città».

«Fino a oggi abbiamo speso 430 milioni per acquistare la Fiorentina, aggiungendo ogni anno giocatori e creando il Viola Park. Un investimento molto, molto più alto di quando abbiamo comprato la squadra. La mia non è una critica, sia chiaro, ma nessuno ha speso come noi in questi 5 anni, né i Della Valle, né i Pontello, né i Cecchi Gori messi insieme. Ne sono orgoglioso. Quando mi chiederanno “che cosa hai fatto per Firenze?” risponderò “guarda cosa ho fatto, ho speso tutti questi soldi per fare di Firenze, sportivamente parlando, una città all’avanguardia”», ha detto Commisso.

Poi una battuta sul sistema calcio e sui contratti, fatti per essere strappati: «Come è successo a noi con Nico Gonzalez. Io non volevo mandarlo via, ma che devo fare… Gli avevamo allungato il contratto. Voleva andare alla Juve? Questa è la vita, che si può fare… Il problema non è strappare i contratti, ma strapparli e non prendere niente. Questo non va bene. La Juventus ha ceduto Chiesa al Liverpool per 12 milioni. L’affare chi l’ha fatto? I tifosi non capiscono che siamo un’azienda che deve tenere in considerazione il lato sportivo e quello finanziario. È stato giusto tenere Chiesa il primo anno, giusto venderlo il secondo. È stato anche giusto cedere Vlahovic: se non li lasciavamo andare se ne sarebbero andati a zero. I 150 milioni incassati dalla Juve per quei tre ci hanno aiutato a costruire la squadra».

Commisso parla anche dei procuratori e della sua battaglia contro di loro: «La FIFA e la UEFA mi avevano promesso che si sarebbero mosse, ma non ho sentito più nulla. Così come sul tema trasparenza: nessun passo avanti. Se vuoi fare affari devi accettare queste situazioni».

Si passa poi a parlare di stadi e di burocrazia: «Io non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere di gestione dei Comuni. Io invece penso che debbano essere gestiti dai club». Poi, un’apertura sul Franchi: «Io non voglio mettere soldi, però se c’è la possibilità di fare qualcosa e di farla presto, se ne può parlare. Il Comune lo sa bene. Dario Nardella ora non è più sindaco, ma abbiamo parlato diverse volte, abbiamo inoltrato documenti, abbiamo mandato proposte all’amministrazione».

«Tra ottobre e novembre dello scorso anno abbiamo presentato a Nardella una proposta di sostegno nella realizzazione di quello che era il progetto completo dello stadio, perché il Comune non aveva e probabilmente non ha ancora tutti i fondi per farlo, in cambio di una concessione lunga, della gestione, dell’affitto…», ha rivelato Commisso.

Ma da Palazzo Vecchio «non abbiamo mai ricevuto una risposta ufficiale». Le richieste da parte del club sono «le solite: un cronoprogramma, non solo per questa stagione ma anche per le stagioni future, e la possibilità di continuare a giocare al Franchi. Una volta che ci presenteranno cronoprogramma, costi, tempi, allora ci si siede di nuovo al tavolo per capire come si può fare tutto meglio e possibilmente più in fretta».

In fondo il Franchi è sempre stata la sua prima opzione, fin dall’inizio: «Avevamo presentato un progetto per il Franchi ma Nardella non è andato a combattere a Roma con Franceschini per lasciarci fare il nostro progetto, che poi è così simile a questo. E ai tempi volevamo pagare tutto noi. Non è successo. Queste cose arrivano e se ne vanno. Soldi miei per il nuovo Franchi? La possibilità di fare quello che potevo fare cinque anni fa non esiste più, perché ho già speso 430 milioni e sono parecchi quattrini. Non avessi fatto il Viola Park adesso avrei soldi che potrei anche spendere, ma oggi noi siamo qui seduti negli uffici del Viola Park. Io devo guardare pure i bilanci della Fiorentina».

Tuttavia, se ci fosse «l’opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una concessione lunga, per gestire marketing, costi, ricavi… be’, potremmo metterci attorno un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto. Se non si arriva al punto in tempi brevi per la Fiorentina sarebbe un disastro».