Capitanio (AgCom): «Piracy Shield funziona. Pronto il protocollo per multare gli utenti»

«Vorremmo evitare che quando arriveranno le sanzioni agli utenti finali si parli di un’attività di repressione non democratica», le parole del Commissario AgCom.

Piracy Shield multe pirateria
Massimiliano Capitanio (foto da video)

Si torna a parlare di Piracy Shield, la piattaforma donata dalla Lega Serie A e lanciata per contrastare il fenomeno della pirateria. Come ha spiegato il Commissario AgCom Massimiliano Capitanio durante una diretta streaming, la piattaforma funziona, è stata attiva anche durante le prime giornate di campionato ed è pronto anche il protocollo per poter multare chi usufruisce di questi servizi.

«La novità più importante è che Piracy Shield funziona grazie anche alla collaborazione non solo con le piattaforme di streaming, ma anche con gli operatori telefonici. L’attività di Piracy Shield è ripresa limitando alcune delle disfunzioni che l’avevano caratterizzata verso la fine del campionato e solo nelle prime due giornate sono stati bloccati 1.000 fqdn e 500 indirizzi IP, ma il numero è cresciuto nella terza e nella quarta giornata di campionato», ha spiegato Capitanio.

«L’altra novità è che il dialogo con alcuni soggetti che possono contribuire in maniera determinante a limitare questo fenomeno, come Google e Cloudfare, è vivo e AgCom per la prima volta ha avuto modo di confrontarsi in una audizione ufficiale», ha aggiunto ancora il Commissario dell’AgCom.

«L’ultima novità è che ormai è pronto quel protocollo di collaborazione tra la Procura Generale di Roma, la Guardia di Finanza e la nostra autorità che consentirà di scambiarsi informazioni finalizzate ad attuare una legge dello Stato italiano. Una legge che prevede non solo il contrasto alle organizzazioni criminali, ma anche la sanzione da 150 fino a 5mila euro per gli utenti», ha aggiunto ancora parlando delle sanzioni.

«Su un altro fronte completamente diverso, di recente sono stati sanzionati influencer che promuovevano il gioco d’azzardo con multe da 50mila euro. Vorremmo evitare che quando arriveranno le sanzioni agli utenti finali si parli di un’attività di repressione non democratica. E’ giusto che si sappia che la pirateria è un reato ed è prevista la sanzione anche per i cittadini che ne fanno uso», ha concluso Capitanio.