Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, sta cercando in tutti i modi di trovare la quadra definitiva per il primo Mondiale per Club a 32 squadre, a soli nove mesi dal debutto del torneo, la cui prima edizione si disputerà negli Stati Uniti d’America. Secondo The Athletic, Infantino ha organizzato una riunione d’emergenza con dirigenti delle tv a livello globale per suscitare interesse in un torneo in difficoltà.
Al momento, una fase di stallo ha colpito il torneo che vedrà la luce nel 2025. La FIFA non ha ancora annunciato emittenti, sedi ospitanti, centri di allenamento, sponsor e premi per la partecipazione. Manchester City, Chelsea e Bayern Monaco – ma anche Inter e Juventus, tra le altre – non sanno quanto incasseranno dalla partecipazione.
I club si aspettavano oltre 50 milioni di dollari garantiti, ma ora sembra improbabile raggiungere cifre di questo livello. A peggiorare la situazione ci sono state anche le trattative con Apple per un accordo di streaming globale con la FIFA, che sono fallite. Da qui la disperata ricerca di emittenti televisive da parte dell’organo di governo del calcio mondiale.
Le emittenti, da parte loro, hanno espresso preoccupazione per la scarsa familiarità con alcune delle squadre partecipanti. L’assenza di club come Manchester United, Arsenal, Liverpool, Barcellona e Milan ha reso riluttanti molte tv a considerare un’offerta per il torneo. La potenziale partecipazione dell’Inter Miami di Lionel Messi dipende ancora dal vincitore della MLS Cup, mentre la squadra di Cristiano Ronaldo, l’Al-Nassr, non sarà presente.
Nel tentativo disperato di placare i club europei, Infantino ha chiesto l’aiuto del presidente del Paris Saint-Germain, Nasser Al-Khelaifi, che è anche presidente della European Club Association (ECA). La FIFA ha deciso di coinvolgere i club in questo processo e lo ha annunciato nel comunicato relativo al bando per la vendita dei diritti.
Oltre ai problemi di trasmissione, anche le trattative sugli sponsor sono in stallo. Gli sponsor esistenti non accettano che il Mondiale per Club venga considerato come una nuova competizione, sostenendo che i loro contratti di sponsorizzazione per il Mondiale già coprono altri tornei FIFA. Anche i sindacati dei giocatori sono contrari. La PFA, AIC, UNFP e FIFPro stanno portando avanti una causa, opponendosi alle richieste imposte ai giocatori con il nuovo formato.