Inter e Milan sono pronte a incontrare la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, insieme al sindaco Giuseppe Sala, per approfondire il tema del vincolo sul secondo anello di San Siro. Il vertice era stato anticipato dallo stesso Sala nei giorni scorsi, dopo l’incontro in Comune con le due società.
Oltre infatti al prezzo per l’acquisto del Meazza e delle aree limitrofe e le tempistiche, uno dei tre punti al centro delle richieste dei club è quello legato al vincolo: «I club vogliono capire più in dettaglio il vincolo della Soprintendenza», aveva spiegato il sindaco. Il tema, infatti, non era stato ancora approfondito nel dettaglio: nell’agosto 2023 la Soprintendenza, su richiesta del Comune, si era espressa confermando l’intenzione di far scattere il vincolo nel 2025 (al compimento dei 70 anni dalla costruzione del secondo anello), ma non essendo ancora scattata la tempistica si era limitata ad indicare cosa dovrebbe essere oggetto del vincolo. E il successivo ricorso al TAR da parte del Comune, non essendoci ancora alcun vincolo, non era potuto entrare nel dettaglio.
I club, così come il sindaco Sala, così vogliono vederci in chiaro: la domanda riguarderà in che cosa consiste il vincolo, che cosa può comportare dal punto di vista dei lavori e soprattutto se la possibilità l’impianto passi in mano privata possa cambiare qualcosa. Finora, la Sopritendenza aveva solo sottolineato che per il secondo anello «possano sussitere i requisiti di interesse culturale semplici necessari per una verifica positiva ai sensi degli artt. 10 e 12 del DLgs n. 42/2004 e successive modifiche». In particolare, una conclusione a cui era arrivata considerando la «soluzione strutturale costituita da 132 portali» che costituisce «l’ossatura che sostiene le gradinate, le scale, le rampe di accesso, i ripiani e le passerelle di servizio», oltre al fatto che con «la costruzione del secondo anello, per San Siro, finalmente, si completa l’immagine di vero e proprio stadio, che non aveva mai posseduto dalle origini».
Da qui quindi partirà la discussione nell’incontro di stamattina tra i club (per l’Inter saranno presenti anche i manager di Oaktree Katherine Ralph e Carlo Ligori), il sindaco Sala e la Soprintendenza. Una riunione che servirà così per definire i dettagli del vincolo e soprattutto capire come interpretarlo: significherà un obbligo di non toccare completaqmente il secondo anello (e quindi di fatto il divieto totale alla demolizione) oppure potrà essere considerato anche mantenere un lascito di quello che è oggi il secondo anello, attraverso ad esempio l’utilizzo delle scale elicoidali nel caso in cui si tratti di un vincolo soft come è stato ad esempio sull’area dell’ex trotto, accanto allo stadio. Un’area per cui era stato posto un vincolo rigido sulle scuderie (che infatti non saranno toccate nel progetto che sta sviluppando Hines), ma un vincolo “indiretto” sulla pista, che ha potuto comunque portare a edificare sopra la zona dove era presente.