Il tennista italiano Jannik Sinner è risultato positivo a tracce di Clostebol, una sostanza proibita rilevata nelle sue urine in quantità infinitesimale. Lo ha confermato in una nota l’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (ITIA), sottolineando allo stesso tempo che un tribunale indipendente convocato da Sport Resolutions ha stabilito che l’atleta non ha alcuna colpa o negligenza per le violazioni della norma.
La positività gli era stata contestata dalla stessa ITIA dopo un controllo eseguito al torneo di Indian Wells, il 1 marzo del 2024. Dopo una lunga e dettagliata indagine da parte della stessa agenzia, è stato appurato che l’assunzione è stata involontaria e che Jannik Sinner è innocente. Il numero uno al mondo potrà dunque scende in campo durante gli US Open.
Il clostebol è un agente anabolizzante proibito dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). Secondo il Codice Mondiale Antidoping (WADC), quando un giocatore risulta positivo per una sostanza non specificata, come il clostebol, viene automaticamente applicata una sospensione provvisoria. Il giocatore ha il diritto di richiedere a un presidente di tribunale indipendente, nominato da Sport Resolutions, di revocare tale sospensione provvisoria.
Pertanto, dopo ogni test positivo, è stata applicata una sospensione provvisoria. In entrambe le occasioni, Sinner ha fatto ricorso con successo contro la sospensione provvisoria e ha quindi potuto continuare a giocare.
Il giocatore ha spiegato che la sostanza è entrata in circolo a causa di una contaminazione da parte di un membro del suo team di fisioterapisti, che aveva applicato uno spray da banco (disponibile in Italia) contenente clostebol sulla propria pelle per trattare una piccola ferita. Questo membro del team di supporto ha applicato lo spray tra il 5 e il 13 marzo, periodo durante il quale ha anche fornito massaggi e terapie sportive quotidiane a Sinner, portando a una contaminazione involontaria.
Dopo aver consultato esperti scientifici, che hanno concluso che la spiegazione del giocatore fosse credibile, l’ITIA non si è opposta ai ricorsi per la revoca delle sospensioni provvisorie. Non c’è stato dolo, dunque, ma poiché il giocatore è responsabile anche per il suo team, la International Tennis Integrity Agency ha deciso di togliere a Sinner i 400 punti della finale di Indian Wells e il relativo premio in denaro, circa 300mila euro.