Serie B e diritti tv: ecco come vengono distribuiti i ricavi tra i club

Il campionato cadetto è pronto a partire con le prime sfide della stagione 2024/25: ecco come vengono distribuiti i ricavi televisivi tra le venti società.

Serie B ricavi diritti tv
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

La Serie B 2024/25 è pronta a partire. Stasera infatti la sfida tra Brescia e Palermo darà ufficialmente il via al nuovo campionato, che sarà trasmesso anche in tv dopo l’accordo in extremis con DAZN. E proprio i diritti tv restano una fonte fondamentale di ricavi per i club: basti pensare che secondo i dati dell’ultimo ReportCalcio FIGC, i ticavi da diritti televisivi e radio negli ultimi cinque anni hanno rappresentato circa il 10% dell’intero fatturato dei club. Cifre lontane dai numeri della Serie A, ma che restano comunque rilevanti per i conti delle società del campionato cadetto.

In particolare, nel 2022/23 la media è stata di circa 2,6 milioni di euro di ricavi dai diritti tv per ciascun club, con un aumento del 18,5% rispetto alla stagione precedente e con un impatto maggiore rispetto ai ricavi da stadio (media di 2 milioni a club).

Serie B ricavi diritti tv, come vengono distribuiti

Ma come vengono distribuiti i ricavi tra i club? Da diversi anni, la Lega Serie B utilizza criteri che si riferiscono anche al minutaggio dei giovani. In generale, nel calderone dei diritti tv finiscono sia i ricavi dagli accordi televisivi che quelli legati alla mutualità (la cifra che la Lega Serie A distribuisce ogni anno alle leghe inferiori). La distribuzione avviene in parte in base a quanto stabilito dalla cosiddetta Legge Melandri e in parte deciso dalla Lega Serie B, che analizza le percentuali e le varie opzioni.

Serie B ricavi diritti tv, come vengono distribuiti

Il dettaglio della distribuzione lo ha svelato la Sampdoria, tra le righe dell’ultimo bilancio. Ecco quindi il dettaglio:

Per quanto riguarda la Serie B, i diritti televisivi e la “mutualità” sono ripartiti secondo i seguenti criteri:

  •   una quota del 10% delle risorse sulla base degli Emolumenti dei Giocatori U21
    Convocabili FIGC;
  •   una quota del 53% delle risorse sulla base del Minutaggio dei Giocatori U23 Convocabili
    FIGC;
  •   una quota del 22% delle risorse sulla base delle spese sostenute per il settore giovanile
  • una quota del 15% delle risorse sulla base delle spese sostenute per le infrastrutture.