Non solo la Serie A, anche i club di Serie B e Serie C in Italia continuano ad essere in perdita. È il quadro che emerge da una analisi contenuta all’interno del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia.
Bilanci Serie B, il fatturato
Partendo dalla lega cadetta, il valore della produzione in Serie B nel 2022-2023 risulta in crescita rispetto alla stagione 2021-2022, attestandosi a 456,5 milioni di euro (+28,5%). Tale incremento è riconducibile all’aumento dei ricavi da ticketing (+20,8 milioni rispetto al 2021-2022) per effetto del ritorno alla disputa delle gare con la presenza del pubblico, nonché all’aumento dei contributi in conto esercizio (+15,1 milioni), voce in cui viene contabilizzato anche il «paracadute» erogato ai club retrocessi dalla Serie A, nonché dalla crescita degli altri proventi (+7,3 milioni); si evidenzia una ripresa anche delle plusvalenze, che si attestano a 67,2 milioni (con un aumento superiore al 100%), mentre i ricavi da diritti TV e radio rimangono sostanzialmente sugli stessi livelli del 2021-2022 e si attestano a 49,2 milioni.
Bilanci Serie B, i costi
Continua però l’incremento del costo della produzione, pari a 778,8 milioni di euro (+25,2%); gli stipendi ammontano a 410,8 milioni (+23,2%), con un’incidenza del 53% sul totale dei costi, in linea con il 54% del 2021-2022. Ma, soprattutto, i soli costi del personale rappresentano oltre il 100% dei ricavi, a dimostrazione dello squilibrio esistente nei conti tra i club di Serie B. Da rimarcare anche l’incremento di ammortamenti e svalutazioni, che registrano un aumento di 22,6 milioni rispetto al 2021-2022. Anche i costi per servizi rilevano un significativo incremento di 21,0 milioni, raggiungendo i 110,6 milioni.
In considerazione di tali dinamiche, nel 2022-2023 è stato registrato un aumento della perdita netta della Serie B, che ha raggiunto i 330,3 milioni di euro, maggiore del 23,1% rispetto al 2021-2022: negli ultimi cinque anni, la perdita a livello aggregato ha superato gli 825 milioni di euro. Dal punto di vista finanziario, continua a crescere l’indebitamento, che si attesta a 777,9 milioni (in aumento di 252,5 rispetto al 2021-2022).
Dati che impattano anche sul patrimonio netto, che a livello aggregato per la Serie cadetta per il secondo anno consecutivo continua ad essere negativo per un valore pari a -52,8 milioni (rispetto ai -27,8 milioni del 2021-2022), mentre nei 24 anni analizzati precedentemente (dal 1997-1998 al 2020-2021) era rimasto sempre in territorio positivo.
Bilanci Serie C, tutti i dati
Numeri in profondo rosso anche per i club della Serie C. Nel 2022-2023 si registra un aumento (+16,7%) del valore della produzione medio per società, che risulta pari a 3,6 milioni di euro, guidato dall’incremento dei ricavi da stadio (+0,1 milioni) e dai ricavi da sponsor e attività commerciali (+0,2); le plusvalenze da cessione giocatori tornano a crescere rispetto alla stagione precedente (+0,1), riportandosi in linea con gli anni precedenti.
I costi di produzione medi registrano un aumento del +13,1%, inferiore rispetto alla crescita dei ricavi. A pesare, come per la Serie B, il costo del lavoro, con gli stipendi che rappresentano il 90% dei ricavi. Così, il risultato netto rimane sostanzialmente sullo stesso livello del 2021-2022, quindi negativo per circa 100 milioni, attestandosi ad una perdita media per club pari a circa 2 milioni di euro: negli ultimi cinque anni il rosso aggregato è stato pari a 466 milioni di euro, con una perdita media di poco inferiore ai 2 milioni di euro a club.
Sul fronte finanziario si registra un decremento dell’indebitamento, che raggiunge un dato medio per società pari a 3,2 milioni di euro, in decremento rispetto ai 3,4 della stagione precedente, mentre il patrimonio netto continua ad essere negativo per circa 0,1 milioni medi per società.