Pochi secondi, poi la decisione di abbandonare. Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile iper-androgina algerina Imane Khelif, decidendo di ritirarsi dopo 46 secondi e un paio di colpi ricevuti, su indicazione dello staff tecnico. Poi, dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l’azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto. Dal labiale, sembrerebbe aver detto “mi ha fatto malissimo”.
Khelif è stata al centro dell’attenzione da quando è stata squalificata poche ore prima della finale per la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali del 2023 per non aver rispettato le regole di idoneità dell’International Boxing Association (IBA) che impediscono agli atleti con cromosomi XY di competere negli eventi femminili. È stata giudicata idonea, tuttavia, a competere a Parigi, una competizione organizzata dal Comitato Olimpico Internazionale.
“Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta”. Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino. “Esco a testa alta”, ha aggiunto l’azzurra. “Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto. Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso, non è da me arrendermi, è proprio perché non ci riuscivo, ho detto basta e messo fine al match”, ha proseguito.
“Io sono salita sul ring per mio padre, la scorsa Olimpiade mio padre era in fin di vita, questa era la mia Olimpiade e volevo percorrere l’ultimo chilometro”, ha aggiunto l’azzurra, che sull’ammissione ai Giochi della rivale – squalificata un anno fa ai Mondiali per l’elevato livello di testosterone – commenta: “Io non sono nessuno per giudicare o prendere una decisione, se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring nonostante le mille polemiche che ci sono state, io non sono nessuno per giudicare”.
“Ho sentito dei colpi molto forti, ho preso colpi, sono una combattente e la mia nazionale lo sa, sono una che anche davanti al dolore non si ferma mai. Se mi sono fermata l’ho fatto solo per la mia famiglia. È stato un incontro irregolare? Non sono nessuno per giudicare”.