Saga San Siro, ora spunta anche il nodo dei rondoni

Tra le richieste legate all’uccello migratore anche quella di «prevedere il posizionamento di nidi artificiali anche per la futura ristrutturazione di San Siro».

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(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Spunta anche il nodo legato ai rondoni nella saga legata a San Siro. Il Municipio 7 di Milano, quello in cui è compreso anche il nuovo stadio, nei giorni scorsi ha discusso il tema legato agli uccelli migratori che nidificano all’interno dello stadio Meazza.

In particolare, il tema è stato portato nella seduta del Consiglio di Municipio andata in scena lo scorso 24 luglio. L’Ordine del Giorno, presentato da Erica Soana (Europa Verde Sala Sindaco) e Stefano Gorgoglione (Fratelli d’Italia), sottolineava infatti come «il rondone maggiore è una specie che migra ogni anno per migliaia di chilometri dall’Africa verso l’Europa per nidificare, unico momento in cui atterrano. In passato, i rondoni nidificavano nelle nicchie di pareti rocciose o nelle cavità degli alberi oggi, invece, nidificano soprattutto negli edifici e sono soliti tornare a nidificare sempre nello stesso luogo».

Tra i vari luoghi, anche lo «Stadio San Siro è uno dei tanti luoghi di nidificazione scelto da questi uccelli nella nostra città» ma «a causa dell’installazione di reti per prevenire la caduta di calcinacci allo Stadio San Siro i rondoni maggiori (Apus apus) rischiano di rimanere intrappolati e morire dopo ore di lenta agonia».

Per questo motivo, la richiesta è che il Consiglio di Municipio 7 solleciti «un intervento urgente per impedire che i rondoni e altri volatili possano incastrarsi nelle reti posizionate allo Stadio San Siro», oltre a chiedere «al Comune di Milano di proseguire nel lavoro che sta già svolgendo per la risoluzione del caso di San Siro per tramite dell’Assessora all’Ambiente e Verde con il Garante degli animali sulla protezione dei rondoni e dei loro nidi». Infine, la richiesta è anche quella di «prevedere, come previsto dal Regolamento, il posizionamento di nidi artificiali anche per la futura ristrutturazione di San Siro»