Torino, l'ostacolo delle sanzioni alla Russia nell'operazione Ilic-Zenit

Pare che addirittura ci sia stato un intervento indiretto del Cremlino: a guerra in corso certe cifre milionarie rischiano di attirare troppa attenzione.

 

Torino sanzioni Russia
(Foto: Stefano Guidi/Getty Images)

Il passaggio di Ivan Ilic dal Torino allo Zenit San Pietroburgo sembrava cosa fatta. E anche le cifre circolate sull’affare — 23 milioni di euro al club italiano, 3,5 netti d’ingaggio a stagione al giocatore — inducevano i tifosi a glissare sull’aspetto politico della questione: le sanzioni occidentali contro la Russia per la guerra in Ucraina e l’embargo finanziario a Mosca.

Poi, il colpo di scena, con Ilic che si è ritrovato ancora ad allenarsi con il Torino a Pinzolo. Il colosso Gazprom è proprietario del club e – secondo quanto riportato da La Repubblica – pare che addirittura ci sia stato un intervento indiretto del Cremlino: a guerra in corso certe cifre milionarie rischiano di attirare troppa attenzione.

Dal punto di vista russo, l’intoppo è dunque di natura economica, mentre in Europa la situazione è forse ancora più delicata. Le squadre della Russia non partecipano ai tornei internazionali (anche per loro c’è l’embargo), ma sono autorizzate alle operazioni di mercato, sulle quali vigila la FIFA, che ne verifica la trasparenza attraverso la banca dati digitale interna Clearing House.

In sostanza non è vietato comprare e vendere calciatori con la Russia, se la filiera bancaria e la destinazione del denaro non sono riconducibili alla lista nera. Che esiste anche nel calcio — la Gazprom, ad esempio, ne fa parte con la sua banca privata — ma che può essere comunque aggirata. Oggi alcune banche internazionali, superati i controlli, sono ancora autorizzate a muovere capitali da e verso la Russia.

È più complicato acquistare che vendere: le banche, per autorizzare la transazione verso Mosca, devono verificare che il destinatario non sia in black list. Inoltre, in Paesi come il Brasile i flussi di denaro del calciomercato da e verso la Russia sono liberi: possono quindi diventare stazioni di transito per giocatori che vogliano viaggiare dalla Russia all’Europa e viceversa.

L’alternativa è appoggiarsi a banche terze, in particolare turche e degli Emirati Arabi. L’embargo, nel calcio, lo ha fissato solo la Premier: le inglesi non comprano dalla Russia e anche vendere lì è faticoso. Nel resto d’Europa non esiste nulla di simile. Il Torino ha già preso l’estate scorsa il difensore georgiano-russo Sazonov dalla Dinamo Mosca per 2,7 milioni. Ora cercherà di capire se potrà sbloccare anche questo affare.