Le case del Pio Albergo Trivulzio affittate ai VIP a metà prezzo: Marotta tra i beneficiari

Sono diverse le situazioni significative per il divario tra canone pagato dagli inquilini e quello di mercato.

Marotta futuro Oaktree
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

«Secondo una valutazione fatta da una struttura dell’Agenzia del Territorio ci sono canoni che sono la metà, un terzo, un quarto, un quinto e perfino un decimo di quello che dovrebbero essere. Per esempio, case di pregio pagate 5mila euro l’anno». Lo dice Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario del Pio Albergo Trivulzio, parlando degli affitti di immobili di pregio presenti in diverse zone di Milano.

Nomi, Tronca non li fa, secondo documenti consultati da La Repubblica, è possibile ricostruire situazioni significative per il divario tra canone pagato dagli inquilini e quello di mercato: si tratta in più di immobili in zone di gran pregio dati in affitto a manager o professionisti. È il caso, per esempio, di Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter che per un appartamento di 120 metri quadrati nel cuore di Brera paga un canone annuo di 19mila euro, mentre secondo l’Osservatorio del Mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate l’affitto dovrebbe essere di almeno 42mila euro.

Lo stesso accade, sempre nel cuore di Brera, per Pier Filippo Giuggioli, presidente provinciale dell’Unione dei piccoli proprietari, ma anche presidente del comitato inquilini dello stabile in cui abita: qui paga un canone di 32.500 euro annui per un appartamento di oltre 200 metri quadrati che sempre secondo l’Osservatorio dovrebbe costarne almeno 72mila.

Il nome di Giuggioli era già comparso anche negli elenchi degli inquilini del Pat all’epoca di un altro caso di affitti a prezzi di favore, nel 2011. A pochi passi da Brera, poi, Matteo Mangia, figlio del noto avvocato Rocco Mangia risulta intestatario di un contratto di affitto per circa 160 metri quadrati per cui paga un canone di 13.600 euro, mentre secondo l’Agenzia delle Entrate il canone di mercato dovrebbe essere di oltre 54 mila.

Un altro caso eclatante riguarda un appartamento di grande metratura: circa 240 metri quadrati in zona Magenta. Il contratto risulta a nome di un parente di Vito Corrao, ex direttore sanitario del Pat, che ha poi guidato alcuni dei più importanti ospedali lombardi, fino all’ultimo incarico come direttore generale dell’Asst di Lecco. Per questo appartamento completamente ristrutturato a spese dall’inquilino, il canone è di 5.100 euro l’anno, contro un canone di mercato stimato in 80.500 euro.

Altro caso curioso in zona Washington, dove un appartamento di oltre cento metri quadrati è affittato a un ex funzionario del Viminale. Canone annuo 2.500 euro, mentre per l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere di almeno 26.680 euro. Tranne il caso di Marotta, il cui contratto è in essere, in tutti gli altri i contratti di affitto sono scaduti. La nuova gestione commissariale del Pat ha chiesto agli inquilini di poter avviare una rinegoziazione; ma senza ottenere una risposta o ricevendo proposte ritenute inadeguate.

«Molti contratti sono stati fatti ad personam. Come quello che invece di fruttare una cifra relativamente modesta come 26 mila euro annui, da anni e anni ne frutta 2.500. Sono dati, non aggiungo valutazioni. Ma nei lasciti di chi ha donato gli immobili al Trivulzio c’è scritto che questi debbono essere utilizzati con il fine del sostegno dell’attività svolta dal Pat», ha commentato Tronca.