Punto a favore della difesa per la Juventus e per gli imputati (dall’ex presidente Andrea Agnelli al top management bianconero) nel caso legato all’indagine sul caso plusvalenze che oggi ha visto i Pm chiedere il rinvio a giudizio nei confronti degli indagati. Nei giorni scorsi infatti il Gip di Roma Elvira Tamburelli, come appreso da Calcio e Finanza, ha verificato che le acquisizioni di materiale informatico, incluse nel fascicolo Prisma, hanno seguito una procedura non corretta (trattendo il materiale in maniera irregolare a distanza di quasi tre anni dal seuqestro), ordinando così ai pm di risolvere questa problematica: un tema a cui però i pm non hanno ancora messo mano, motivo per cui si parla di un tema da considerare con urgenza sia in questa fase sia in Udienza Preliminare. Considerando anche il fatto che le prime acquisizioni siano datate novembre 2021 e, alla luce anche della decisione del Gip, si tratterebbe quindi di una irregolarità che si protrae da quasi 3 anni.
Nel dettaglio, il Gip ricostruisce appunto che da un punto di vista cronologico come fossero state completate le attività di estrazione di copie forensì già dal novembre 2021 e poi nel maggio 2022 e che sono state completate le attività di analisi dei dati contenuti nei supporti informatici di varia natura, con individuazione di dati pertinenti ai reati per cui si procede.
Tuttavia, il materiale informatico sequestrato, in particolare le copie forensi dei dispositivi, non sono mai state restituite dai pm: una richiesta che le difese hanno ribadito più volte agli stessi pubblici ministeri, senza tuttavia ottenerne la restituzione con la motivazione della difficoltà della ricerca dei dati contenuti all’interno dei supporti informatici con la necessità in particolare di ricercare anche file oggetto di cancellazione.
Le attività di estrazione forense dei dispositivi sono state completate il 31 gennaio 2022 e, solo per alcuni dispositivi, nel maggio 2022. Così, dopo la notifica di chiusura delle indagini nel novembre 2022, le difese hanno nuovamente chiesto la restituzione delle copie forensi del materiale informatico, istanza nuovamente respinta dai pm di Torino. gennaio 2022 e poi, limitatamente ad alcuni dispostivi, nel maggio 2022. Richiesta ulteriormente fatta ai pm di Roma, dopo il passaggio del fascicolo alla procura della capitale, ottenendo però un nuovo rifiuto, impugnato dalle difese davanti al Gip.
Il Gip di Roma tuttavia ha sottolineato come sia nell’interesse degli indagati la restutizione delle copie forensi dei dispositivi, visto che sugli stessi sono riversate informazioni non pertinenti ai reati per i quali si procede, come ad esempio informazioni relative alla sfera personale e privata oltre ai potenziali rischi derivanti dalla diffusione di notizie legate anche alle strategie della società bianconera non legate ai reati contestati.
Il Gip, quindi, considerando il tempo notevole trascorso dai sequestri dei dispositivi informatici nel novembre 2021 e il completamente delle ultime operazioni nel maggio 2022, ha accolto le istanze delle difese, disponendo che i pm debbano restituire agli inagati la copia forense integrale dei dispositivi sequestrati, previa estrazione dei soli dati informatici pertinenti ai reati per cui si procede, rilevanti per l’accertamento dei fatti.