Galliani: «Nessuna trattativa per cedere il Monza. La Serie A resti a 20 squadre»

L’amministratore delegato dei brianzoli ha poi aggiunto: «Il calendario è affollato per gli impegni europei. Il campionato ha lo stesso format da 20 anni».

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Adriano Galliani (Foto: Enrico Locci/Getty Images)

Il Monza si prepara alla seconda stagione senza il suo ultimo presidente, Silvio Berlusconi. A guidare ancora una volta il club biancorosso sarà l’amministratore delegato Adriano Galliani, che potrà contare sull’appoggio di Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi.

Infatti, come dichiarato dallo stesso Galliani all’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Fininvest non è in trattativa per la cessione del club. «Non c’è nessuna trattativa di cessione – commenta l’AD dei brianzoli –. Teoricamente il club potrebbe essere anche venduto ma a persone o gruppi che tengano alto il vessillo biancorosso. È ciò che desidera la famiglia Berlusconi, sa come l’ultima grande gioia sportiva di Silvio sia stata la promozione del Monza in A».

Serie A che sarà affrontata per la terza volta dal Monza, ma quest’anno con Alessandro Nesta in panchina: «Romanticherie a parte, c’è una ragione tecnica prioritaria sulla nostra scelta. Avevamo una short list di candidati e per ognuno abbiamo fatto delle valutazioni specifiche: Nesta era quello con lo stile di gioco più vicino a Palladino. E dato che abbiamo una squadra che da due anni gioca in un certo modo e che conserverà la sua ossatura anche nella prossima stagione, abbiamo voluto dare continuità. Conosco Nesta da più di 10 anni, la stima e l’affetto hanno avuto un loro peso ma sono stati secondari. Il primo motivo, ripeto, è stato tecnico. Sono stati bravi François Modesto e Michele Franco, riferimenti dell’area tecnica, oltre ai nostri match analyst: mi hanno proposto degli studi approfonditissimi. Scegliere a quel punto è stato ancora più facile».

E l’obiettivo, come sempre, è centrare la salvezza, meglio senza troppa sofferenza: «Al primo anno in A dissi che dopo una rincorsa lunga 110 anni non potevamo tornare in B dopo solo 12 mesi. L’anno scorso dissi che anche 24 sarebbero stati pochi. Oggi dico: non possiamo esserci impegnati tanto per resistere solo 36 mesi…Però occorre ricordarlo: il Monza nasce nel 1912 e conquista la Serie A nel 2022 con Berlusconi, che prima riporta il club in B dopo 19 anni, poi al debutto in A dopo 110. E in queste due stagioni abbiamo battuto Juve, Milan, Inter e Napoli, i quattro club italiani che hanno più tifosi al mondo. Qualcosa che senza Silvio sarebbe stato impensabile».

Una Serie A che per Galliani deve rimanere a 20 squadre, nonostante le pressioni delle big: «Si parla di calendario affollato ma il campionato ha lo stesso format da 20 anni, sono le coppe europee che hanno aumentato gli impegni. Una previsione la faccio: le prime 10 squadre classificate del 2023-2024 saranno nelle prime 10 posizioni anche alla fine della prossima stagione. Noi siamo tra le altre 10: una volta siamo arrivati primi nella classifica di destra, una volta secondi. Che non vuol dire non porsi obiettivi più ambiziosi ma serve anche essere realisti: la Serie A a 18 squadre di fatto riduce il gruppo di chi lotta per la salvezza da 10 a otto. Le altre, specie quelle che giocano le coppe, sono in più avvantaggiate dai ricavi dei diritti tv internazionali: i broadcaster investono nei diritti europei, a discapito di quelli nazionali e quindi delle squadre che giocano solo il campionato».