Accantonato, ma non ritirato. Come anticipato nella giornata di ieri dal ministro Abodi, sarà rimodulato l’emendamento che fa discutere il calcio italiano e viene monitorato con attenzione anche dalla UEFA. Il presidente Aleksander Ceferin aveva già fatto pervenire alla Serie A la sua minaccia: con il testo scritto in questo modo, i club italiani avrebbero seriamente rischiato l’esclusione dalle coppe.
Ma già oggi l’emendamento Mulé potrebbe tornare in discussione dopo alcuni approfondimenti sugli aspetti più controversi. Il suo autore lo ha congelato nel dibattito sulla conversione del Decreto Sport alla Camera. Le poche righe di testo normativo di Mulé incidevano in modo molto robusto sui rapporti tra Leghe professionistiche e Federazioni. Una questione di fatto legata alle tensioni tra Serie A e FIGC, sotto la spinta della voglia di autonomia della massima serie calcistica.
L’emendamento – spiega Tuttosport – dovrebbe cambiare nei due punti più problematici, perché rischiavano di violare i principi internazionali di autonomia dello sport dai governi. Potrebbe essere eliminato il passaggio sul ricorso diretto davanti agli organi della giustizia amministrativa da parte delle Leghe contro i provvedimenti, considerati lesivi, delle Federazioni.
E dovrebbe essere declinato in modo più preciso il principio dell’autonomia delle Leghe professionistiche e del maggior peso delle stesse all’interno delle assemblee federali, rimesso a criteri di forza economica difficili da quantificare nella prima versione. Si ritiene che dopo le modifiche verranno meno i profili di incompatibilità con l’ordinamento sportivo internazionale perché sarà più chiara la permanenza della Serie A nel sistema federale. Anche la Federcalcio attende di conoscere la nuova versione, consapevole che non verrà consultata prima della ripresa del dibattito a Montecitorio.