Ferrari, Elkann: «F1? Lavoriamo per tornare a vincere. Servono talenti»

Il presidente Ferrari rilancia le sue ambizioni per l’elettrico e sogna di tornare al successo in Formula 1, per un titolo che manca ormai dal 2008.

Ferrari Elkann F1
John Elkann (Foto: Charles Coates/Getty Images)

L’amministratore delegato di Exor e presidente di Ferrari John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera, parlando del Cavallino. Tanti i temi toccati da Elkann, dalla produzione di un’auto elettrica alla ricerca di risultati importanti in Formula 1, passando anche per il passato.

Il primo pensiero è dedicato a Michael Schumacher: «L’anno prossimo ricorreranno 25 anni dal primo Mondiale che vinse con la Ferrari. Capivo già quanto fosse straordinario non solo come pilota ma come uomo. Gli insegnamenti di Michael sono ancora presenti a Maranello dove passava molto tempo, anche con i figli. Ci pensavo l’altro giorno al Family day, dove hanno partecipato oltre trentamila persone, mai così tante. La Ferrari è davvero una grande famiglia. E Michael ne fa tuttora parte, per me non è soltanto un campione, ma molto di più: ha amato la Ferrari e rimane molto amato da tutti noi».

Sei anni fa l’elezione a presidente, Elkann ripercorre tutti i passaggi da quella data: «Quell’estate del 2018 è stata complicatissima e dolorosa per la perdita di Sergio (Marchionne, ndr ) a cui ero molto legato. Dovevamo presentare il piano industriale: c’era bisogno di dare una prospettiva alla Ferrari, un’azienda che in passato era stata molto legata al suo fondatore e poi alla Fiat. Con la quotazione del 2016 si era deciso di dare alla Ferrari la possibilità di essere indipendente. E quell’estate abbiamo raccontato che cosa avremmo fatto in futuro, iniziando dalle persone».

«Abbiamo creato lavoro, +30% in 6 anni, e lanciato una serie di iniziative che puntano al benessere e alla soddisfazione: una gamma completa di servizi di welfare, un programma di azionariato diffuso, una successione di premi di risultato record, una formazione continua e la certificazione Equal-Salary a livello globale per la parità retributiva di genere. E poi il tema dell’ambiente…», ha aggiunto.

Sul futuro, Elkann la pensa così: «Quando ho iniziato a parlare con Benedetto Vigna, nei giorni in cui stavamo scegliendo il nuovo ad, ci siamo trovati d’accordo sui valori e sull’ambizione di costruire il futuro della Ferrari puntando molto sulla tecnologia e rimanendo sempre fedeli alle tre anime di Ferrari: le corse, le auto sportive e il mondo del lifestyle. In ognuno di questi ambiti abbiamo introdotto grandi novità in questi sei anni».

Partendo dalle auto, «abbiamo realizzato modelli di grande successo che Ferrari non aveva mai prodotto nella sua storia. Come le Icona, serie speciali che si ispirano al nostro passato e che colpiscono per la loro bellezza e originalità, come vere opere d’arte. O la Purosangue, la prima Ferrari quattro porte e con quattro posti. O ancora la SF90 che porta in strada l’essenza di una supercar da competizione».

Mentre sulle competizioni, giocare sempre per vincere è «una responsabilità, condivisa con chi lavora qui. Un’opportunità per migliorare sempre. Ci pensavo mentre scrivevo una lettera ai piloti che hanno vinto a Le Mans, dietro di loro ci sono tantissime persone che hanno lavorato con Antonello Coletta per darci il coraggio di tornare in competizioni che avevamo lasciato 50 anni fa, voglio ringraziarle tutte».

Sull’ipotesi di una Ferrari elettrica, Elkann non ritiene che si tratti di un rischio: «Un’altra grande opportunità, non è un obbligo né un rischio. Inventare è creare emozioni. Se ci volessero criticare potrebbero dire: “Perché non avete ancora prodotto un’elettrica?”. Ci siamo presi del tempo per fare la migliore elettrica possibile. Da qui al 2030 avremo vetture elettriche molto meno care, e quando arriverà quel momento non ci porremo neanche il problema della scelta».

In chiusura una battuta sulla Formula 1 e su quel titolo che manca ormai dal 2008: «Lavoriamo sempre per quell’obiettivo: quest’anno abbiamo visto dei progressi e anche delle difficoltà. Abbiamo bisogno di continuare a crescere: va trovato l’equilibrio fra la valorizzazione delle tante persone capaci qui dentro, un aspetto che sottolineo con forza, e la possibilità di attrarre nuovi talenti. È stato bello sentire un’ingegnere appena arrivata dalla Red Bull parlare del nostro potenziale. È la conferma che c’è una grande voglia di venire in Ferrari».