Autonomia Serie A, primo via libera all’emendamento al Decreto Sport

Nell’emendamento si dà alle Leghe di federazioni sportive autonomia nell’organizzazione dei campionati e piena autonomia statutaria.

Decreto autonomia Serie A
(Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Primo ok in commissione all’emendamento a firma Giorgio Mulè (Fi) al Decreto Sport che, se approvato, potrebbe di fatto dare il via libera all’autonomia della Lega Serie A, sulla scia di quella della Premier League inglese. La proposta emendativa, spiega lo stesso Mulè, ha ricevuto l’ammissibilità della commissione «e ora è in attesa del parere del governo».

«E’ un intervento finalizzato al riconoscimento del ruolo e del peso che hanno le Leghe sportive professionistiche» che oggi «sono sottorappresentate, come la Lega A, rispetto a quello che esprimono e versano», ha spiegato lo stesso Mulè. Nell’emendamento si dà alle Leghe di federazioni sportive autonomia nell’organizzazione dei campionati e piena autonomia statutaria, un peso elettorale e di rappresentanza commisurato al contributo economico al movimento, un diritto di parere vincolante sulle decisioni federali che le riguardano e la possibilità di ricorso al TAR per atti federali “pregiudizievoli” degli interessi delle Leghe.

Sul tema è intervenuto anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina: «Non eravamo a conoscenza dell’Emendamento, lo abbiamo appreso questa mattina. Ma non è uno schiaffo alla mia persona. Non c’è una questione personale, io sotto il profilo istituzionale difenderò sempre questa federazione e in qualità di membro di Giunta Coni difenderò lo sport italiano».

«Non è una guerra personale. Io lo vivo con la stessa serenità d’animo, è una provocazione e diamogli il giusto peso. Se riteniamo che il calcio italiano debba essere valutato solo per il peso economico allora tutte le altre dimensioni sono mortificate, come quella del volontariato», ha aggiunto. In chiusura, una battuta sulla commissione di controllo dei conti e dei bilanci dei club professionistici voluta dal Governo: «Ho già espresso le mie perplessità e credo di non aver sbagliato visto che ci sono tanti emendamenti, alcuni della maggioranza, che sono soppressivi o modificativi».