Milan, ufficiale: Regione Lombardia vota l’accordo di programma per lo stadio

«Ci viene chiesto di andare avanti e noi andiamo avanti. Non saremo noi a incidere sulle scelte del Milan», ha commentato il presidente della regione Attilio Fontana.

Regione Lombardia accordo di programma Milan
Gerry Cardinale e Paolo Scaroni (Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Regione Lombardia ha approvato la delibera che prevede l’adesione all’Accordo di Programma, promosso dal Comune di San Donato Milanese, rispetto al quale ha già aderito il Gruppo Ferrovie dello Stato. L’accordo di programma è finalizzato alla realizzazione della proposta di variante al P.I.I. nell’area San Francesco a San Donato Milanese, che prevede la realizzazione del nuovo stadio del Milan.

La delibera è stata approvata su proposta del presidente Attilio Fontana, con il concerto degli assessori Massimo Sertori, Claudia Maria Terzi, Gianluca Comazzi e Franco Lucente. L’intero intervento è totalmente a carico del privato proponente e non presenta alcun onere finanziario per Regione Lombardia. Nella delibera si delega l’assessore agli Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorsa Idrica, Massimo Sertori, a presiedere le sedute del Comitato per l’accordo.

«Ci viene chiesto di andare avanti e noi andiamo avanti. Non saremo noi a incidere sulle scelte del Milan. Mi sembra però che la determinazione a proseguire su questo percorso ci sia, credo però che il Milan valuterà anche la proposta elaborata da WeBuild sulla ristrutturazione di San Siro. Ma sono scelte che non riguardano la Regione, noi ci atteniamo a quelli che sono i percorsi di carattere amministrativo volti a sostenere i progetti di valorizzazione dei territori», ha commentato il presidente Fontana.

Nei giorni scorsi, il club rossonero ha vinto anche il primo round di fronte al TAR, in merito al ricorso presentato da un gruppo di cittadini contro la realizzazione del nuovo impianto. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha stabilito che il Comune di San Donato non ha negato l’accesso a nessun tipo di atto e ha dichiarato l’improcedibilità della domanda dei ricorrenti.