San Siro, Inter e Milan si prendono tempo per valutare il progetto di WeBuild

I due club rimangono in silenzio per il momento, in attesa di prendere ufficialmente posizione sulla ristrutturazione dell’impianto.

WeBuild progetto San Siro
(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

È durato circa un’ora l’incontro sul possibile restyling dello stadio di San Siro a cui hanno partecipato i vertici di Inter e Milan, della società WeBuild e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Al centro della riunione il progetto di riqualificazione del Meazza messo a punto dalla multinazionale italiana, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei club, almeno nel breve termine.

Dopo circa un’ora gli ospiti hanno lasciato Palazzo Marino (sede del Comune) senza rilasciare dichiarazioni. Paolo Scaroni presidente del Milan ha lasciato il palazzo in auto, così come Massimo Ferrari, direttore generale di WeBuild. Mentre Alessandro Antonello, amministratore delegato di Inter ha lasciato Palazzo Marino a piedi.

Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, i vertici di Inter e Milan per il momento si sono limitati ad ascoltare le idee di WeBuild per la ristrutturazione, con il progetto che è stato ufficialmente presentato al sindaco nella giornata odierna. Le due società hanno deciso di non commentare e vogliono prima avere il tempo di valutare il progetto che è stato presentato, prima di esporsi in maniera ufficiale.

E’ possibile che venga organizzato un nuovo incontro a breve per discutere nuovamente del restyling. Sul progetto di ristrutturazione anche nei giorni scorsi il direttore generale di WeBuild Massimo Ferrari ha assicurato che se dai club arriverà il via libera «saremmo pronti a partire con i lavori già nel 2025». Si procederebbe «con un piano in tre fasi, sulla base dei grandi eventi in programma: Olimpiadi, una sempre più probabile finale di Champions e gli Europei».

Le due società hanno chiesto garanzie sulla possibilità di giocare le partite di campionato e delle coppe senza traslocare fuori Milano e riducendo al minimo l’impatto sulla vendita dei biglietti. E si dovrebbe procedere «a spicchi», con un taglio volta per volta di poche migliaia di posti a partita (5/6mila). Come circa cinque o seimila potrebbero essere i posti corporate da realizzare in un ipotetico «quarto anello», realizzato non sopra il terzo ma a cavallo del primo e secondo.