Ufficiale, procedimento UEFA su Croazia e Albania per i cori anti Serbia

La Federcalcio serba ha riferito di essere pronta a lasciare la competizione nel caso il massimo organo del calcio europeo non fosse intervenuto per punire tali comportamenti.

Multiproprietà nuova regola
Aleksander Ceferin (Foto: FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

La partita fra Albania e Croazia, seconda giornata del gruppo B (quello in cui sono inserite anche Italia e Spagna), è al centro di un procedimento aperto ufficialmente dalla UEFA nella serata di ieri, dopo i cori delle due tifoserie contro la Serbia.

Come si legge nella nota pubblicata dalla Federcalcio europea, «in conformità con l’articolo 31(4) del Regolamento Disciplinare UEFA, oggi (ieri, ndr) è stato nominato un Ispettore Etico e Disciplinare UEFA per condurre un’indagine in merito a potenziali condotte razziste e/o discriminatorie da parte dei tifosi che si sarebbero verificate nell’ambito della partita della fase a gironi del Campionato Europeo UEFA 2024 tra le squadre rappresentative della Federazione calcistica croata (HNS) e della Federazione calcistica albanese (FSHF), giocata il 19 giugno 2024 ad Amburgo, Germania. Ulteriori informazioni in merito saranno rese disponibili a tempo debito».

Il procedimento segue la denuncia da parte della Federcalcio serba, che si è detta pronta a lasciare la competizione anticipatamente nel caso la UEFA avesse deciso di non sanzionare il comportamento dei tifosi albanesi e croati. Grande attenzione sarà rivolta sulle ultime sfide del girone B, Italia-Croazia e Spagna-Albania, in programma lunedì 24 giugno alle ore 21.