Inzaghi-Inter, si tratta sul rinnovo: c'è ancora distanza sulle cifre

Il tecnico ha una base di partenza più alta, mentre il club non vuole superare una certa soglia. La distanza potrebbe essere colmata grazie ai bonus.

Inzaghi rinnovo Inter
Simone Inzaghi (Foto: David Ramos/Getty Images)

Il rinnovo si farà, ma cambiano i tempi della firma perché c’è ancora del lavoro da fare. Il prolungamento del contratto di Simone Inzaghi con l’Inter è stato messo in standby. Come spiega La Gazzetta dello Sport, non c’è ancora l’accordo economico tra le parti, dopo il nodo già affrontato sulla durata. La firma che pareva imminente due settimane fa è slittata.

Arriverà, ma a questo punto difficilmente prima del raduno e del via della prossima stagione. C’è ancora da trattare e vanno conciliate le esigenze dell’Inter, che non può andare oltre certi parametri, e quelle di Inzaghi, che dal canto suo vuole vedere riconosciuto il suo status dopo un campionato dominato e lo scudetto vinto.

Inzaghi rinnovo Inter I nodi sul tavolo, tra stipendio e durata del contratto

Detto che il tecnico avrebbe preferito una scadenza più lunga, il 2027, e che invece il club vuole procedere per gradi, ritenendo sufficiente il 2026, la questione che richiede più tempi e nuovi incontri è quella prettamente economica. La società nerazzurra non può andare oltre i 6,5 milioni di ingaggio, da raggiungere anche attraverso alcuni bonus legati agli obiettivi e ai vari step delle singole competizioni. Inzaghi invece è partito almeno un gradino più in alto, intorno ai 7-7,5 milioni.

L’accordo si dovrebbe comunque trovare. E magari un ruolo importante lo giocheranno l’ammontare dei bonus e la natura degli stessi. La tempistica con ogni probabilità ricalcherà quella della scorsa stagione, quando all’accordo si arrivò a inizio agosto, durante la tournée in Giappone della squadra. Resta una linea guida che l’Inter ha sempre rispettato e che vuole tenere ben presente anche stavolta, ovvero quella di non iniziare la stagione con un tecnico in scadenza.

Poi sulla durata – 2026 invece di 2027 – incide anche un ragionamento societario. Se per i giocatori può avere un senso ragionare con scadenze lunghe – Barella e Lautaro gli ultimi esempi – anche in termini di patrimonializzazione, per l’allenatore il discorso non funziona. Questo è il concetto che l’Inter ha trasferito a Inzaghi. Ora si tratta di trovare l’intesa sull’aspetto puramente economico.