Lo scudo contro il pezzotto, attivo dal primo febbraio 2024, a fine anno andrà in pensione anticipata. Al suo posto entrerà in scena uno scudo rinnovato, rafforzato. A governarlo – spiega La Repubblica nella sua edizione odierna – sarà sempre l’arbitro delle questioni tv: l’AgCom. E l’obiettivo sarà lo stesso: entro 30 minuti dall’inizio della partita, affonderà i siti pirata che trasmettono il calcio o il basket illegalmente.
La novità era già stata anticipata dal Commissario dell’AgCom Massimiliano Capitanio, intervenuto nel panel “Il metaverso della pirateria”, moderato dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini, durante il Festival della Serie A andato in scena a Parma nel weekend dell’8 e 9 giugno.
Ma cosa cambierà con il nuovo scudo anti-pirateria? Innanzitutto, il finanziatore, che sarò lo Stato. Più potente e attrezzato, lo scudo costerà 2 milioni di euro all’anno. Questi soldi serviranno a potenziare e a curare lo scudo stesso; e poi a sottoscrivere accordi con i giganti del cloud (Amazon, Microsoft), necessari perché lo scudo funzioni al massimo dei giri. I soldi serviranno infine a pagare i dipendenti delle società di Internet (Tim, WindTre e le altre) mobilitati nelle giornate di campionato e coppe.
Lo scudo prevede che questi dipendenti ricevano le segnalazioni sui siti pirata da DAZN, da Sky, dalla Lega Serie A e quindi li disattivino. In queste ore, la maggioranza cerca il “veicolo” parlamentare utile a ospitare un emendamento sul pezzotto. Probabilmente l’emendamento sarà presentato al disegno di legge Butti sull’intelligenza artificiale e stabilirà che a pagare per il nuovo scudo anti-pirateria sarà lo Stato. Un pagamento totale o limitato ai due terzi della spesa.