FIFA e UEFA, dura mail alla FIGC: serve un passo indietro sulla nuova Authority

«E’ una mail che ci invita a fare pressione sull’autorità di Governo affinché si torni indietro su questo provvedimento che viola l’autonomia dello sport».

Lettera FIFA UEFA FIGC
Aleksander Ceferin e Gianni Infantino (Foto: Alexander Hassenstein/Getty Images)

«Ieri è arrivata la mail da parte di UEFA e FIFCA, molto severa, è una mail che ci invita a fare pressione sull’autorità di Governo affinché si torni indietro su questo provvedimento che è considerato, diciamo, che viola l’autonomia dello sport». Lo ha annunciato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, riferendosi alla nuova “Commissione indipendente per la verifica dell’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche” istituita dal Dl sport.

Gravina è intervenuto sulla questione nel corso dell’audizione convocata dalla commissione Cultura della Camera. «La norma viola non solamente i principi dell’economia di mercato, ma risulta chiaramente non in linea con i principi dell’autonomia sanciti dalle sentenze della Corte costituzionale», ha spiegato il numero uno della Federcalcio.

E riferendosi in particolare al rispetto delle regole dell’economia di mercato ha, tra l’altro, fatto rilevare: «Le società di calcio professionistiche sono cento, tutte società di capitali, per azioni, e come tali sono sottoposte alle norme del codice civile». La nuova Commissione, ha sottolineato, «dovrebbe indicare misure correttive riparatrici all’interno della gestione della società, ma perché’ applicarle solamente alle società di capitale del mondo del calcio? Vedo una disparità di trattamento rispetto ad altri settori dell’economia del nostro Paese, e la norma sembra istituire una struttura burocratica centralizzata e governativa, sotto tutti i punti di vista, non affatto agile e non riusciamo davvero a comprendere come possa dialogare: avremo un organismo per la missione, un organismo per i controlli periodici che rimangono, credo, per quello che abbiamo letto, il consiglio federale, il collegio di garanzia e due di gradi di giudizio a livello attivita’ della magistratura amministrativa».

Gravina ha quindi espresso perplessità circa le ragioni dell’urgenza delle misure, affidate appunto a un decreto legge e ha difeso l’operato della Covisoc, l’attuale Commissione di vigilanza, sottolineando che l’organismo «ha brillantemente esercitato il suo compito, si è toccato strumento che funziona perfettamente».

Rispondendo, infine, a rilievi dei deputati relativi all’indebitamento delle società di calco, Gravina ha puntualizzato: «Nell’economia di mercato è previsto anche l’indebitamento e vengono applicati e rispettati i principi di legge previsti per tutte le società operanti in un’economia di mercato».