Galliani: «Berlusconi? Nessun problema non essere stato menzionato nel testamento»

L’amministratore delegato del Monza non è stato incluso in quelle donazioni personali volute dall’ex premier in favore del fratello Paolo, Marta Fascina e Marcello Dell’Utri.

Milan - Inter
Silvio Berlusconi e Adriano Galliani (Foto Giuseppe Celeste / Insidefoto)

Oggi ricorre l’anniversario della morte di Silvio Berlusconi. Se nella politica il suo ricordo vive grazie a Forza Italia, reduce da un ottimo risultato alle elezioni politiche, nel calcio ci sta pensando il Monza di Fininvest, grazie alla esperta guida di Adriano Galliani.

L’amministratore delegato dei brianzoli, che ha legato praticamente metà della propria vita a Berlusconi tra imprenditoria, calcio e politica, è stato uno dei protagonisti dello speciale di Rainews 24 “Ricordando Silvio”. Alla morte di Berlusconi è stato notato come il fido collaboratore, e amico, non sia stato incluso in quell’elenco di donazioni personali volute dall’ex premier nel suo testamento, che includeva invece il fratello Paolo, l’ultima compagna Marta Fascina e Marcello Dell’Utri.

«Nessun problema per non essere menzionato nel testamento – ha commentato Galliani –, il mio rapporto con Berlusconi è stato meraviglioso, è stato un rapporto di sentimenti, la cosa che mi commuove di più è che pochi giorni prima di morire, il suo ultimo saluto, a una cena con la mia compagna Helga, le ha stretto la mano dicendo: “grazie per quello che fai per il mio amico Adriano“. Questo era Silvio Berlusconi».