L'ECA: le nostre squadre a favore del nuovo Mondiale per Club

Anche l’associazione prende le distanze dalle parole di Carlo Ancelotti, che aveva parlato di club pronti a disertare il nuovo torneo della FIFA.

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Nasser Al-Khelaifi (Foto: FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Attacco e difesa per il Real Madrid sul nuovo Mondiale per Club. In un’intervista rilasciata a Il Giornale, il tecnico dei Blancos Carlo Ancelotti ha duramente attaccato la FIFA sottolineando che il club spagnolo non avrebbe intenzione di partecipare alla competizione (con cadenza quadriennale), la cui prima edizione prenderà il via negli Stati Uniti d’America nell’estate del 2025.

Una presa di posizione dura, smentita con una nota dallo stesso Real Madrid, che ha invece confermato l’intenzione di prendere parte alla competizione. Lo stesso Ancelotti ha detto che le sue parole sarebbero state male interpretate, per una marcia indietro che tuttavia ha il sapore dello scivolone per l’allenatore italiano.

Secondo quanto riportato dalla BBC, anche l’ECA – l’associazione dei club europei – ha preso le distanze dalle parole di Ancelotti. Il tecnico aveva fatto riferimento ad altre società pronte a disertare la manifestazione, ma così non sarà. Delle 12 società europee qualificate, solo il Real non fa parte dell’ECA, mentre la Juventus è pronta a rientrare nell’organizzazione dopo essersi allontanata dai piani per il lancio di una Superlega europea.

Fonti dell’ECA affermano che l’organizzazione e i suoi club sono impegnati nel Mondiale per Club. Anche la cifra indicata da Ancelotti – 20 milioni di euro – viene messa in dubbio in quanto molti accordi commerciali e televisivi per l’evento devono ancora essere firmati.

Lo scorso mese, la FIFA ha respinto le affermazioni secondo cui il sindacato mondiale dei calciatori Fifpro e la World Leagues Association (WLA), che include la Premier League, non sarebbero stati consultati sui piani per il nuovo torneo. Fifpro e la WLA hanno chiesto alla FIFA di riprogrammare il torneo, sotto minaccia di passare ad azioni legali.

Del tema del calendario intasato ne ha parlato anche Alessandro Antonello, CEO Corporate dell’Inter, intervenuto durante il Festival della Serie A che si è tenuto questo weekend a Parma: «È chiaro che un club di calcio debba sempre aspirare alle competizioni sportive, essere presente con l’obiettivo di vincere: questo è lo sport, e un club come il nostro deve essere presente a tutte le competizioni cercando di fare il meglio e raggiungere i più alti risultati».

«Poi è chiaro che l’interesse del nostro club e di tutti i club è la tutela della salute dei calciatori, quindi combinare un impegno prolungato dei calciatori con la salute fisica, e questo forse è l’aspetto che ci interessa di più tutelare. Dall’altro lato non possiamo rinunciare a competizioni che per il lustro e per l’opportunità di dare al club una visibilità a livello internazionale, sottrarsi sarebbe un po’ violare la nostra identità: essere presenti su tutti i palcoscenici e cercare di ottenere risultati importanti», ha aggiunto.

«La salute dei giocatori è comunque una delle priorità che come club abbiamo, ed è per questo che la rosa che abbiamo costruito per vincere in Italia, è una rosa che riteniamo in grado di affrontare gli impegni che dovremo affrontare nella prossima stagione», ha concluso Antonello.