Inter, Betsson.sport sarà main sponsor: già versati 14 milioni nelle casse

L’accordo sarà ufficializzato nelle prossime settimane: intanto già versata una quota nelle casse del club nerazzurri.

Inter assemblea soci
(Foto: GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

Il brand Betsson.sport è pronto a diventare sponsor di maglia dell’Inter. Tanto che il club nerazzurro ha già incassato dalla piattaforma di infotainment una parte dei ricavi previsti. Il tema è emerso in particolare dopo la pubblicazione dell’ultima trimestrale di Inter Media and Communication, la società in cui confluiscono i ricavi da sponsor e diritti tv della società milanese.

In particolare, infatti, si legge che la crescita degli afflussi di cassa è stata guidata dall’impatto, tra gli altri, di «depositi per 14,0 milioni di euro ricevuti nel Q3 23/24 relativi a un nuovo accordo di sponsorizzazione, efficace a partire dalla prossima stagione sportiva 24/25». Come appreso da Calcio e Finanza, la frase fa riferimento proprio ad un anticipo rispetto all’accordo con Betsson.sport, che sarà annunciato nelle prossime settimane quando sarà anche svelata la nuova maglia dei nerazzurri per la stagione 2024/25. L’accordo dovrebbe garantire circa 30 milioni di euro annui per l’Inter, dopo la conclusione dell’accordo con Paramount+.

Nella stessa relazione trimestrale, il club ha annunciato ricavi da sponsorizzazioni già garantiti per 78 milioni di euro nella stagione 2024/25, anche se non è specificato se fossero già comprese le sponsorizzazioni di maglia e di manica, i due spazi ancora disponibili sulla maglia nerazzurra.

Nei mesi scorsi, sul tema del possibile accordo con Betsson.sport si era espresso il commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) Massimiliano Capitanio. «Il sito è di intrattenimento sportivo, finché resta tale non mi sembra rientri nella fattispecie vietata dal Decreto Dignità, basta che rispetti quanto previsto dalle linee guida AgCom. Già dalle prime istruttorie in tema di divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, l’Autorità ha stabilito che la normativa non è violata se non c’è alcun riferimento al gioco ai sensi delle linee guida, nel sito di informazione non figurano elementi, loghi e grafiche che possono configurare una pubblicità indiretta del relativo bookmaker e spingere in qualche modo l’utente a giocare», aveva commentato.