Eredità Agnelli, Margherita non ci sta: il controllo della Dicembre non è blindato

L’avvocato della figlia dell’Avvocato su John Elkann: «Qualora venisse condannato per reati fiscali, potrebbe essergli comminata anche l’interdizione da 6 mesi a 3 anni, con conseguente nomina di un nuovo amministratore».

john elkann
John Elkann (Photo by GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images)

L’ingarbugliata vicenda sull’eredità di Gianni Agnelli e di sua moglie Marella Caracciolo non risparmia nessuno. Chiedere per conferma alla scrittrice Jennifer Clark, autrice del libro “La saga della famiglia Agnelli”.

Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, Margherita Agnelli, tramite il suo avvocato Dario Trevisan, ha inviato una lettera all’autrice, colpevole di aver riportato nella sua opera di «un atto notarile firmato nello studio Grande Stevens (non è un notaio, ndr), il 24 marzo 1999», che modificava lo statuto della società semplice “Dicembre” (che assicura la guida di Exor), in cui si legge: «Qualora il signor Giovanni Agnelli mancasse… l’amministrazione sarà assunta dal signor John Philip Elkann».

Una dichiarazione sottoscritta all’epoca anche da Margherita Agnelli, figlia di Gianni e madre di John. Ma i “guai” per Clark, arrivano dal commento che lei fa su tale circostanza: «È un documento che blinda il controllo di Dicembre… John non perderà mai il potere decisionale, il controllo di Dicembre non è in ballo. Se andassero male le cause, perderebbe la maggioranza e Margherita tornerebbe azionista: ma non avrebbe mai potere decisionale». Affermazione che l’avvocato Trevisan nella sua lettera, inviata anche all’ANSA, commenta come «circostanze non corrette e dichiarazioni errate».

La vicenda sull’eredità Agnelli che vede contrapposta Margherita Agnelli ai propri figli John, Lapo e Ginevra Elkann è al centro sia della causa civile aperta da Margherita a Torino sia dell’inchiesta penale sull’eredità della madre Marella Caracciolo, nella quale i tre fratelli sono indagati per reati fiscali. E proprio questo, secondo l’avvocato Trevisan, metterebbe a rischio il controllo di John Elkann sulla Dicembre.

«Qualora un amministratore di società semplice venisse condannato per reati fiscali, potrebbe essergli comminata anche l’interdizione da 6 mesi a 3 anni, con conseguente nomina di un nuovo amministratore», si legge nella lettera inviata dall’avvocato di Margherita. Inoltre, quest’ultima contesta, tra le altre cose, donazioni e cessioni delle quote della Dicembre da parte di Marella ai tre nipoti.

Il legale spiega che gli unici atti modificativi dello statuto sono rinvenibili solo in una scrittura privata, depositata al Registro delle Imprese di Torino solo in fotocopia non autenticata. Affermare che «John non perderà mai il il potere decisionale», qualora la causa civile restituisse la maggioranza alla madre sarebbe frutto, «di un grave travisamento». L’avvocato aggiunge infatti che chi sia stato nominato amministratore «può essere sempre revocato ove ricorra una giusta causa» e anche su istanza di qualsiasi socio di minoranza.