«La UEFA aveva pensato a una Champions League con un format simile alla Superlega, ma questo avrebbe rovinato i campionati». A rivelarlo è stato Giorgio Marchetti, vice segretario della UEFA, intervenuto al primo Festival della Serie A, che vedrà tra i protagonisti anche Calcio e Finanza.
A proposito di nuovo format, la prossima Champions (così come Europa League e Conference) dirà addio alla fase a gruppi come l’abbiamo imparata a conoscere fino all’edizione 2023/24, appena terminata. «Dall’inizio della Champions League è la trasformazione più importante – ha commentato Marchetti –. Non abbiamo deciso improvvisamente di cambiare, i format si evolvono nel tempo anche se nel passato non si è reso conto. A ogni ciclo triennale qualche piccolo cambiamento l’abbiamo fatto».
«Questi cambiamenti non avvengono per caso, non sono estemporanei, ma avvengono dopo una revisioni dei formati, poi è un processo coordinato con stakeholder e club, la UEFA non cambia niente senza accordo con l’ECA quindi i club ma anche federazioni, leghe, giocatori, allenatori e tifosi. Il 2024 è stato identificato da molto tempo fa come momento in cui cambiare qualcosa in più profondità – ha continuato il vice segretario della UEFA –. Si tratta di un processo partito dal 2018. Prima di questo format, abbiamo analizzato più di 100 esempi diversi di cui alcuni inapplicabili, ma uno presentato nel 2019 prevedeva un format con tre diversi livelli stile campionati con promozione e retrocessioni in Europa, sollevò perplessità e ostilità molto accanite dalle differenti Leghe, a ragion veduta ci siamo resi conto che i commenti e le obiezioni erano fondate. Il formato con mantenimento delle squadre in Europa indipendentemente dal campionato avrebbe avuto ricadute importanti e negative sul campionato. Era fatto coi club, lo abbiamo però ritirato quando abbiamo capito che le osservazioni erano pertinenti».
Sui possibili derby subito nella prima fase della nuova Champions: «Non abbiamo intenzione di far giocare derby a nessuno nella fase di lega. Cosa che poi sarà possibile nella fase a eliminazione diretta. Saranno possibili solo nel caso di impossibilità di completare il calendario se non infrangono due paletti, cioè che nessuno potrà avere più di due avversari dello stesso paese né della stessa nazionalità».
Un ultimo commento sulla possibilità di vedere squadre extra-europee in futuro, come quelle provenienti dall’Arabia Saudita: «Non l’abbiamo mai pensato. Porre rimedio alle fake news è difficile, non è una idea e non è mai esistita. Non abbiamo mai discusso, la Champions League è una competizione riservata a club europei e nient’altro».