«La Commissione è stata ispirata dalla consapevolezza di dover passare dalle parole ai fatti, per garantire terzietà, indipendenza, trasparenza, tempestività ed efficacia ai controlli, l’equa competizione e rendere il sistema più competitivo e sostenibile». Lo ha dichiarato il ministro dello sport Andrea Abodi, intervistato da Il Messaggero.
«La Commissione utilizzerà gli strumenti che le verranno affidati, tenendo conto delle norme federali e restituendo alla Federcalcio e alla Federbasket la rappresentazione fedele dei riscontri. Ma svolgerà anche una funzione propositiva, sempre nel rispetto dell’autonomia dello sport, per contribuire a rendere il processo sempre più puntuale ed efficiente», ha proseguito Abodi.
«La diffusione non autorizzata di una prima bozza di testo del decreto ha provocato solo caos. Nel documento definitivo, approvato dal Cdm, ci saranno novità, su date e modalità, ispirate anche dalle proposte emerse dal tavolo di confronto con Coni, Figc, Federbasket e le rispettive leghe, nel rispetto dello spirito della norma, che si propone di cambiare registro. L’idea è posizionare questa Commissione al di fuori sia del perimetro federale, che di quello governativo, per renderla veramente indipendente».
«Dimissioni Covisoc? Mi sarei aspettato un comportamento diverso, ovvero la conclusione del ciclo di vita della Covisoc, un passaggio di consegne meno traumatico. È stata data disponibilità a restare nel ruolo fino al 30 giugno, ma è noto a tutti che per allora non potrà essere convertito in legge il decreto, che avrà bisogno di 60 giorni, ma anche dei tempi per l’implementazione e la piena funzionalità del nuovo soggetto. Non a caso il Decreto regola la fase transitoria, ovvero il passaggio dal vecchio modello al nuovo. Rischio commissariamento? Sarà soggetta, come tutte le Federazioni, alle valutazioni del Coni»
«Situazione stadi? Con il MEF abbiamo istituito un gruppo di lavoro tecnico che si occupa proprio degli aspetti finanziari e di valutare i progetti in chiave di fattibilità, sotto l’aspetto della sostenibilità, ad ampio spettro, non solo per la realizzazione delle opere, ma anche del modello di gestione delle infrastrutture. Oltre ai due ministri, lo compongono i vertici e i tecnici di Invimit, Sace, Cdp, Sport e Salute, Istituto per il Credito Sportivo e Figc. La configurazione degli strumenti è orientata alla costituzione di un fondo Equity, un fondo immobile, alla copertura delle garanzie e al rafforzamento del fondo contributi in conto interessi gestito da ICS, che in questa fase diventa ancor più significativo, considerato il costo del denaro».
«Questo tavolo valuterà anche l’esigenza di una gestione commissariale dei progetti, elaborerà proposte di norma contenenti anche misure fiscali agevolative per accelerare gli interventi. Dopo le audizioni con i Comuni e i club per gli stadi di Bologna, Firenze, Cagliari, Parma e d Empoli, incontreremo quelli di Napoli, Roma, Milano, Verona, Palermo e Genova. Questa iniziativa del governo non è volta solo alla selezione dei cinque stadi per Euro 32, da indicare entro ottobre 2026, ma anche all’ammodernamento degli stadi italiani nel loro complesso. È una sfida del futuro», ha concluso Abodi.