Inter, per la presidenza risale il nome di Carlo Marchetti

Quasi undici ore per Okatree in sede nella giornata di ieri. Oggi nuova visita per l’esplorazione dell’area corporate e presentare il lavoro di Antonello.

Chi è Flora Verrecchia
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Sono state undici le ore trascorse da Oaktree dentro alla sede di viale della Liberazione, nel primo “tour” del fondo americano negli uffici dell’Inter. I nuovi proprietari sono entrati nella stanza dei bottoni del club nerazzurro intorno alle 9.20 di mattina e l’ha lasciata in serata: come debutto ufficiale da azionista, abbastanza intenso.

Accanto ad Alejandro Cano, manager impegnato in primissimo piano nella gestione del club, la collega per la parte legale Katherine Ralph, Managing Director che parla italiano da madrelingua, e pure altre due anime italiane del fondo: Roberto Meduri dell’area “Opportunies” e Carlo Ligori, specializzato nel settore investimenti.

Sono saliti al decimo piano – spiega La Gazzetta dello Sport – dove ci sono gli uffici dei più alti dirigenti e pure la stanza che fu di Zhang. Al momento si è scelto una location più formale per i meeting: quello del mattino con l’area sport si è svolto nell’ampia sala riunioni dove è stato consumato il pranzo, poi nel pomeriggio è salito al piano pure Simone Inzaghi.

Inter nuovo presidente – In quota il nome di Marchetti

Oggi è prevista una nuova tappa in sede e stavolta l’esplorazione riguarderà l’area corporate: a presentare il lavoro del suo gruppo l’altro AD Alessandro Antonello. In più, è prevista la presentazione con il resto dei lavoratori della sede. L’idea dei manager Oaktree è di essere presenti in viale della Liberazione ogni settimana, per 2-3 giorni almeno. Per il resto, si avvicina la data dell’assemblea dei soci convocata da Zhang in uscita: lì nascerà il nuovo organo di governo con i direttivi di Oaktree nel CdA.

La scelta successiva sarà quella del presidente: per questo ruolo in risalita le quotazioni di Carlo Marchetti, notaio milanese di nota fede interista: si è seduto in Consiglio già nell’ultimo triennio da indipendente ma sempre in quota fondo americano. Sarà pure nel nuovo CdA e potrebbe stare un gradino più su con un ruolo di garanzia: non dispiacerebbe né al management italiano né a quello di Oaktree.