La finale di Champions League 2027 non è detto che sarà disputata a San Siro. Quella che sembrava una certezza, considerando che per le edizioni 2026 e 2027 erano state presentate solo la candidatura del Meazza e della Puskas Arena di Budapest (che ospiterà l’ultimo atto dell’edizione 2026), è diventata un punto interrogativo dopo quanto emerso dall’odierna riunione del Comitato Esecutivo della UEFA.
Accanto al nome di Milano per l’edizione 2027, infatti, nella nota della Federcalcio continentale si legge: «Decisione sospesa fino a settembre, a condizione che la FIGC fornisca informazioni sui progetti di ristrutturazione dello stadio San Siro di Milano». Se in un primo momento si è pensato ad un riferimento all’eventualità che i club milanesi non avessero dato certezze sulla volontà di ristrutturare il Meazza come per la finale 2016 (con “ritocchi” costati 30 milioni di euro) vista la volontà di lasciare l’impianto, in seguito è invece emerso come tutto o quasi ruoti intorno alla situazione WeBuild.
Entro fine giugno, infatti, il Comune di Milano così come Inter e Milan aspettano i risultati dello studio di fattibilità sulla ristrutturazione di San Siro. Il tema, in particolare, riguarda non tanto la possibilità o meno di ritoccare il Meazza rispetto all’ttuale situazione, ma se sarà possibile ristrutturarlo in base alle volontà dei due club, sia in termini di come potrà diventare lo stadio sia soprattutto in termini di minori fastidi possibili, quindi una ristrutturazione mantenendo le due squadre a giocare a Milano e con il minor calo della capienza possibile (per evitare di perdere troppi ricavi a livello di matchday). Un tema su cui può impattare anche il tema del vincolo sul secondo anello, dopo che il TAR ha dichiarato inammissibile il ricorso contro lo stop alla demolizione.
WeBuild sta lavorando sul progetto di fattibilità, che come da accordi col Comune dovrà essere consegnato entro fine giugno. Una questione che quindi ha portato la UEFA a prendere la decisione di mettere in standby l’assegnazione della finale 2027 a Milano. La Federcalcio continentale infatti vuole assicurarsi che non ci siano lavori di ristrutturazione intorno o all’interno dello stadio prima della finale e per saperlo dovrà aspettare il progetto di WeBuild (anche perché nelle ultime ipotesi si è parlato di fine lavori prevista oltre il 2027). All’esito dei risultati presentati dalla società, così, i due club decideranno il da farsi, scegliendo se portare avanti o meno la proposta di WeBuild: a quel punto, la FIGC e il Comune di Milano, che hanno portato avanti insieme la candidatura di San Siro per la finale di Champions League, presenteranno la decisione alla UEFA e attenderanno di capire quale sarà la valutazione da parte della Federcalcio guidata da Ceferin.