Il proprietario dell’Inter Suning è al lavoro per rifinanziare il debito da poco meno di 400 milioni di euro (interessi compresi) con Oaktree, fondo californiano con cui la famiglia Zhang ha raggiunto nel 2021 un’intesa per un prestito da 275 milioni di euro. L’operazione prevedeva che le azioni dell’Inter fossero in pegno e che il club passasse di mano in caso di mancata restituzione del prestito.
Ora, a pochi giorni dalla data di scadenza per la restituzione del prestito – fissata al 20 maggio – Suning sta tentando di rifinanziare il debito con il gigante americano Pimco a un tasso di interesse molto alto. Tuttavia, secondo diverse persone coinvolte nell’operazione, le trattative sarebbero complicate proprio dallo stesso Oaktree.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, il fondo californiano aveva previsto che Suning avrebbe venduto il club nerazzurro e ha strutturato il prestito in modo tale da condividere i profitti derivanti da una cessione dell’Inter. Le persone coinvolte nelle negoziazioni affermano che il desiderio di Oaktree di proteggere il valore di questa opzione azionaria è diventato un ostacolo al rifinanziamento, e il gruppo con sede a Los Angeles è irritato per i lenti progressi nell’arrivare a una vendita.
Una persona coinvolta ha detto che Oaktree era preoccupato che permettere a Suning di creare debito con una terza parte potesse ridurre le possibilità di una cessione e diminuire i potenziali proventi per il fondo. Una persona vicina a Oaktree ha detto che la società è stata «molto di supporto e non ha reso le cose difficili, ma sulla base dell’aspettativa che ci sarebbe stata una vendita del club».
Fonti vicine a Oaktree hanno aggiunto anche che la società non starebbe ostacolando il processo di rifinanziamento, sottolineando che il prestito potrebbe essere ripagato entro la scadenza della prossima settimana. Oaktree, del resto, non ha intenzione di prendere il controllo del club, contrariamente a quanto fatto dal fondo Elliott, che ha preso il controllo del Milan nel 2018 dopo che il proprietario cinese Yonghong Li non era riuscito ad onorare i pagamenti previsti.