Il campionato di Serie A volge al termine e come per ogni edizione torna in auge il tema della contemporaneità delle partite. Le squadre che lottano per i medesimi obiettivi sono infatti particolarmente attente ai risultati delle avversarie, dai quali potrebbe dipendere anche il proprio destino nella categoria o nelle coppe in vista della stagione successiva.
La discussione sulla necessità di giocare i match decisivi per le sorti di più squadre in contemporanea si è ripresentata anche quest’anno. Sul tema, l’amministratore delegato della Lega Serie A – Luigi De Siervo – è intervenuto spiegando che «questa è una norma superata negli anni. Ricorderete che le partite che si giocavano in contemporanea negli ultimi turni erano in passato quattro giornate, poi tre, poi due poi una».
«Questo è un fatto semplicemente fisiologico, non si può giocare tutti insieme. Si è cercato nell’arco di un campionato di rispettare una serie di avvicendamenti, non ci vedo nulla di strano. E’ una classica e fisiologica discussione che avviene ogni anno. Cambiano le squadre, ma questa cosa non cambia», ha aggiunto De Siervo sul tema.
Contemporaneità partite Serie A – Cosa dice il bando dei diritti tv
Ma cosa dicono le regole della Serie A sulla contemporaneità? Una risposta ufficiale emerge dal bando per i diritti tv 2021-2024 (il ciclo attuale, che terminerà con questa stagione). Nel documento è specificato che la contemporaneità degli incontri, come regola generale, è prevista per l’ultima giornata del campionato di Serie A.
«Come regola generale, è previsto che tutte le Gare dell’ultima Giornata di ciascuna Stagione Sportiva si possano disputare in contemporanea alle ore 20.45 di domenica o, in alternativa, in più blocchi garantendo comunque che in ognuno di questi giochino le squadre impegnate nei medesimi obiettivi sportivi», recita il documento.
In sostanza, o tutte le sfide, o blocchi di partite che coinvolgono squadre con gli stessi obiettivi si dovranno giocare in contemporanea all’ultimo turno. Nessuna specifica è prevista per le altre giornate. La stessa disposizione è presente anche nel bando per il prossimo ciclo di diritti, e sarà dunque valida almeno fino al termine della stagione 2028/29.