Riforma Abodi, oggi il vertice: dal Decreto Crescita al Tax Credit, le possibili concessioni dal governo

Il ministro per lo Sport potrebbe cedere su questi aspetti per trovare un punto di incontro sull’introduzione di una nuova agenzia governativa che controlli i conti dei club.

Abodi
Andrea Abodi (Image credit: Depositphotos)

Oggi pomeriggio il ministro per lo Sport Andrea Abodi riceverà i vertici delle varie componenti del calcio italiano e i vertici del basket per discutere dal vivo sull’eventuale introduzione di un’agenzia governativa che vada a sostituire la Covisoc rimanendo fuori però dai confini sportivi ed entrando, appunto, in quelli governativi.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, dopo le prime indiscrezioni in questo senso, uscite lo scorso fine settimana, i due mondi sportivi coinvolti sono andati contro all’introduzione del nuovo organo governativo, che nelle idee del ministro Abodi dovrebbe controllare i conti delle società professionistiche svuotando di poteri la Covisoc nel calcio e la Comtec nel basket.

Ma questo fronte compatto, specialmente nel calcio, è puramente di facciata, visto che ci sono diverse crepe al suo interno, la più profonda è uscita nuovamente fuori nella serata di ieri. Infatti, Inter, Juventus, Milan e Roma (i quattro club più rappresentativi della Serie A) hanno inviato al presidente di Lega, Lorenzo Casini una dura lettera, di fatto con l’intento finale disconoscere la guida del massimo campionato italiano.

Le quattro società, che a al presidente federale Gabriele Gravina avevano chiesto la riduzione della Serie A a 18 squadre e si erano astenute nella votazione del documento di riforme presentato poi dallo stesso Casini anche in Senato, chiedono che «a partire dall’incontro con il ministro dello Sport, così come in ogni altro contesto istituzionale, di chiarire in anticipo che si tratta di posizioni non condivise e approvate da questi quattro club».

Gli aspetti critici in questione sono: la volontà di portare all’interno della Lega (o sotto il CONI) i controlli economico-finanziari, l’indipendenza della giustizia sportiva e degli arbitri dalla federazione. Paolo Scaroni, presidente del Milan, precisa però che si sente rappresentato dal numero uno della Lega, Lorenzo Casini. Una sottolineatura importante e non di poco conto.

La stessa Lega, dopo la presa di posizione delle quattro big, fa sapere che le proposte per ottenere maggior peso e autonomia «sono portate avanti su mandato di tutti i club». Situazione questa che mette a disposizione di Abodi un assist importante. Il suo compito, infatti, sarebbe stato molto più difficile nel caso avesse trovato un’opposizione davvero compatta e intransigente, mentre c’è la sensazione che l’obiettivo della riforma governativa possa essere raggiunto qualora si usino le giuste leve. Dal ritorno dei benefici fiscali del Decreto Crescita, alla Tax Credit come avviene per il cinema. Meccanismo che rispecchierebbe la famosa arte del compromesso, vero caposaldo della politica.