Una settimana dai due volti per Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann. Se da un lato c’è Philips che lunedì ha visto il proprio titolo salire vertiginosamente a quasi il 30%, dall’altro c’è Stellantis che il giorno seguente ha perso il 10%, registrando un -4,3% nella giornata di giovedì.
Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, la pesante discesa delle azioni Stellantis ha portato a una caduta della capitalizzazione di mercato della casa automobilistica da oltre 73 miliardi di euro fino ai 63,3 miliardi attuali (il 14% circa in mano a Exor ora vale 8,86 miliardi contro i 10,8 miliardi ante-caduta, 1,93 miliardi in meno).
La market cap di Philips, al contrario, è balzata a circa 22,9 miliardi euro dai circa 17,8 miliardi della settimana precedente (il 15% di Exor ora vale in borsa 3,44 miliardi dai precedenti 2,67 miliardi, ossia oltre 770 milioni in più). Stando ai semplici numeri attuali, quindi, lo scivolone del gruppo guidato da Carlos Tavares ha abbondantemente annullato il rally di Philips in ottica Exor.
Il calo di Stellantis è stato appunto causato da numeri trimestrali inferiori alle attese del mercato. In dettaglio, nel primo trimestre il gruppo automobilistico ha registrato un fatturato netto pari a 41,7 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto al primo trimestre 2023, a causa principalmente di minori volumi e di effetti di cambio valutari e altri elementi sfavorevoli. Le consegne consolidate sono invece state pari a 1,335 milioni, che equivalgono a un -10% su base annua, riflettendo le azioni sulla produzione e sulla gestione dello stock in preparazione dell’arrivo dei nuovi prodotti nel secondo semestre 2024.
Al contrario, la multinazionale olandese, di cui Exor è il maggiore azionista con il 15%, ha chiuso il primo trimestre del 2024 con 4,1 miliardi di euro di ricavi, indicando una crescita comparabile del 2,4% su base annua e un risultato operativo negativo di 824 milioni di euro. Ma soprattutto ha accettato di pagare 1,1 miliardi di euro per chiudere una serie di cause legali per lesioni personali intentate negli Stati Uniti, a seguito di un maxi-richiamo di milioni di dispositivi medici, per trattare l’apnea notturna dalla filiale Philips Respironics.
Va tuttavia sottolineato come il peso delle due partecipate sul Nav (Net Asset Value) della holding della famiglia Agnelli-Elkann è molto diverso. Infatti, Stellantis al 31 dicembre 2023 pesa per circa il 23,9%, mentre Philips per circa il 7%.