Dopo la Liga, che tramite le parole del presidente Javier Tebas ha di fatto ufficializzato l’ipotesi, anche la Premier League potrebbe presto giocare partite di campionato negli Stati Uniti. Un dibattito, quello di permettere di giocare gare ufficiali in paesi stranieri, che vede gli USA in prima fila, dopo aver ospitato per anni le tournée estive dei club europei.
Come riporta il quotidiano statunitense The Athletic, a spingere per portare la Premier League negli USA è l’emittente televisiva NBC, dopo che la ESPN si era aggiudicata un accordo con la Liga nel 2021 da 1,1 miliardi di euro. Accordo che l’emittente è pronta a confermare, con la prima partita spagnola che dovrebbe giocarsi fuori dai confini iberici nella stagione 2025/26.
A confermare la volontà della NBC di portare la Premier negli USA è Jon Miller, uno dei principali dirigenti della sezione Sport del broadcaster. L’emittente detiene i diritti esclusivi per trasmettere la Premier League negli Stati Uniti dal 2013, registrando un costante aumento negli ascolti anno per anno. L’ultimo contratto di sei anni è iniziato nel 2022 e vale 450 milioni di dollari a stagione per la Premier League (al cambio attuale, 230 milioni di euro), che rappresenta più di cinque volte il primo accordo firmato con l’emittente statunitense.
Un primo tentativo di portare la Premier Oltreoceano era stato fatto nel 2008, quando il massimo campionato inglese aveva pensato di introdurre un turno extra al proprio torneo da far disputare in tutto il mondo. Novità che fu però respinta con forza sia dai tifosi che dai broadcaster. La controversia legale fra FIFA e Relevent ha smosso il terreno e ora il massimo organo del calcio mondiale non sembra essere più essere così intransigente sulla sua posizione.
In tal senso, i colloqui fra Premier e NBC sono già partiti, o comunque non si sono mai fermati negli anni. Lo conferma lo stesso Miller: «Questo è un punto su cui abbiamo avuto conversazioni con la Premier League e sono stati molto aperti e ricettivi. L’anno scorso abbiamo organizzato le Summer Series della Premier League in cui sono arrivate sei squadre come Fulham, Aston Villa, Newcastle, Chelsea, Brighton e Brentford. Abbiamo giocato nove partite in sette giorni in cinque città d’America. È stato fantastico».
«Tutte le squadre che sono venute hanno avuto una grande esperienza e sono state davvero in grado di interagire con la fanbase. E la Premier League ha visto che ha avuto molto successo. In futuro, mi piacerebbe vedere un paio di partite di Premier League aprire la stagione qui nei grandi stadi statunitense. È qualcosa su cui continueremo a spingere perché penso che qui ci sia un pubblico che vorrebbe vedere le partite della stagione regolare. Nel frattempo continueremo a lavorare con la Premier League per fare tutto il possibile per rendere i vari match visibili a quante più persone possibile», ha concluso Miller.