Stadi vecchi, ma avanti piano i nuovi progetti da oltre 3 miliardi: la situazione in Serie A

Da Bologna a Firenze passando per Milan e Roma, i piani per i nuovi stadi avanti al rallentatore: lo stato dei progetti per i club di Serie A.

Cronoprogramma stadio Franchi
RITARDI E BUROCRAZIA
Il progetto del nuovo stadio Franchi (Foto: Comune di Firenze)

Stadi vecchi (seppur pieni) e poco redditizi, ma allo stesso tempo progetti da oltre 3 miliardi per nuovi stadi che vanno avanti a rilento. È il quadro della situazione legata agli impianti in Italia e in particolare per quanto riguarda la Serie A, come emerge in una analisi di Calcio e Finanza.

In particolare, alla stagione 2021/22 gli stadi di Serie A avevano un età media di 61 anni, dimostrando inoltre l’inadeguatezza anche sotto altri punti di vista: il 24% aveva ancora la pista di atletica, mentre l’88% non utilizzava ancora fonti rinnovabili di energia, così come il 24% non aveva Skybox all’interno e nel 29% non erano presenti punti vendita per attività commerciali.

La necessità di nuovi impianti nasce quindi dalla volontà di fornire un servizio migliore ai tifosi, andando ovviamente anche a generare maggiori entrate. Guardando ad esempio alle big, il divario rispetto ai ricavi da stadio delle rivali europee è enorme: Inter e Milan nella loro migliore stagione di sempre non hanno superato gli 80 milioni di euro, ma c’è chi come Arsenal e Tottenham incassa ben oltre i 100 milioni, senza guardare a big assolute come PSG e Barcellona che superano addirittura i 150 milioni. E gli Spurs solo dai servizi premium e hospitality guadagnano più di quanto incassano complessivamente le italiane. In generale, la media dei ricavi da gara per la Serie A nel 2022/23 è stata di 20 milioni di euro per ciascun club: peggio fa solo la Ligue 1 (14 milioni di media), mentre sopra i club italiani ci sono Premier League (50 milioni), Liga (31 milioni) e Bundesliga (30 milioni).

Sono così tanti i club, non solo in Serie A, che guardano ai progetti per i nuovi stadi. Attualmente infatti ci sono 14 progetti in fase di pianificazione e/o realizzativa, con investimenti complessivi previsti per oltre 3 miliardi di euro che potrebbero avere un potenziale impatto sul PIL pari a 4,8 miliardi e un impatto occupazionale di oltre 12mila nuovi posti di lavoro. E non solo, perché secondo le stime potrebbero portare anche più tifosi allo stadio (+3,3 milioni di spettatori stimati) con conseguente aumento dei ricavi da stadio per oltre 200 milioni complessivi.

In particolare, l’analisi si è concentrata sui principali progetti in Serie A, da Bologna a Firenze passando per Roma e i vari piani a Milano.

Partendo da Bologna, la ristrutturazione dello stadio Dall’Ara include una nuova copertura completa e porterà la capacità a 27.000 posti (attualmente 31.000). I costi totali sono stimati in crescita a 200 milioni di euro, con 40 milioni provenienti dal Comune di Bologna e il resto da Saputo: la crescita dei costi (legata in particolare al’aumento dei costi dei materiali) sta portando la società rossoblu a valutare soluzioni alternative, tanto il club sta cercando altri investitori. Durante la ristrutturazione, inoltre, il club prevede l’uso di uno stadio temporaneo per due stagioni, al costo di 12 milioni di euro. I lavori dovrebbero iniziare nell’estate del 2025, con l’inaugurazione prevista per il 2027/28.

Passando a Firenze, lo stadio Franchi subirà una ristrutturazione completa con una nuova copertura, portando la capacità a 40.000 posti (dagli attuali 43.147). Saranno inclusi 7.000 metri quadrati per altre attività durante la settimana, insieme a due hub da 3.300 metri quadrati per cultura e spettacoli. L’investimento totale è stimato a circa 200 milioni di euro, che saranno pagati dal Comune attraverso contributi pubblici. Durante i lavori, la capacità sarà ridotta a circa 22.000 spettatori nel 2024/25, con l’ipotesi di un nuovo stadio temporaneo nel 2025/26. I lavori sono iniziati a febbraio 2024 e si prevede la loro conclusione entro il 2026.

Va avanti piano anche il progetto della Roma a Pietralata. Il nuovo impianto dovrebbe avere una capacità di circa 60.000 posti (rispetto agli attuali 67.585). L’area circostante includerà un museo, uno store, negozi, ristoranti, un’area per l’intrattenimento e una zona sportiva. L’investimento complessivo è previsto intorno a 570 milioni di euro, di cui circa 145 milioni saranno forniti sotto forma di equity dai Friedkin. Lo studio di architettura incaricato è Populous, e si stima che il nuovo stadio genererà un aumento di ricavi annui di circa 70 milioni di euro. Attualmente si attende il progetto definitivo, con l’obiettivo di inaugurare lo stadio nel 2027.

Più complessa e intricata ancora la situazione a Milano. Il progetto per il nuovo San Siro (demolendo l’attuale e ricostruendolo nella zona circostante) sembra ormai accantonato. Al momento, così tra le opzioni si sta considerando un’ipotesi di ristrutturazione “light” dello stadio San Siro, designato lo studio Arco Associati supportato da alcuni settori politici. Questa opzione prevede l’aggiunta di un “quarto anello” tra il primo e il secondo livello per includere zone hospitality, portando la capacità complessiva a circa 70.000 spettatori. Un progetto che dipende anche dal vincolo storico imposto dalla Sovrintendenza sul secondo anello dell’attuale stadio Meazza. Si sta attendendo la sentenza del TAR sul ricorso presentato in merito a questo aspetto. Allo stesso tempo, è stata avanzata una proposta da parte di WeBuild per una ristrutturazione dello stadio, mantenendo le squadre che vi giocano attualmente a San Siro durante i lavori. Entro giugno è attesa la conclusione di uno studio di fattibilità per questo progetto.

I due club milanesi stanno così valutando le alternative. Il Milan va avanti con il suo piano nuovo stadio a San Donato Milanese con una capacità di 70.000 posti (rispetto agli attuali 75.710). Nella stessa area sarà incluso anche il quartier generale, un museo e uno store del club, insieme a un centro sportivo, un’arena/teatro da 4.000 posti, aree per ristoranti, un parco tematico e negozi, per un investimento totale previsto che supera il miliardo di euro. Lo studio di architettura incaricato è Manica. In particolare, nei vari passaggi burocratici il club ha acquisito il 90% di Sportlifecity, che a sua volta ha acquistato i terreni per circa 20 milioni di euro. Ad aprile è stata avviata la fase di accordo di programma. Si prevede di iniziare i lavori nel 2025, con l’inaugurazione programmata per il 2028/29.

L’Inter invece guarda all’area di Rozzano. Il progetto prevede un nuovo stadio con una capacità di 70.000 posti (rispetto agli attuali 75.710). Nella stessa area sarà inclusa anche la sede, un museo e uno store del club, oltre a un centro sportivo, aree per ristoranti e negozi. L’investimento previsto per questa opera è di circa un miliardo di euro, con lo studio di architettura Populous incaricato della progettazione. Attualmente è in vigore un accordo di esclusiva con una società del gruppo Cabassi per valutare la fattibilità del piano, un accordo di esclusiva che scadeva ieri ma che è stato prorogato. Secondo le tempistiche iniziali, è prevista la presentazione del progetto nel corso del 2024, con l’obiettivo di avviare i lavori nel 2025 e inaugurare lo stadio nel 2028/29.