A pagare è sempre lui. Nel calcio, come negli altri sport di squadra, i risultati determinano imprescindibilmente il destino degli allenatori. Data l’impossibilità di cambiare gran parte della rosa, ecco che l’esonero della guida tecnica diventa la via più rapida, semplice e ben vista dalla tifoseria.
Alla ricerca di nuovi stimoli e impronte tattiche, il cambio in panchina è molto frequente nel calcio di casa nostra. Non appena le proprietà si accorgono di difficoltà nel raggiungere gli obiettivi, l’immediato pensiero va al sollevare dall’incarico il mister, con la speranza di una svolta.
Se spesso avviene in lotta retrocessione, quest’anno la Serie A ha regalato illustri cambi in panchina anche nella parte alta della classifica: sotto la lente d’ingrandimento i casi di Roma, Napoli e Lazio, in rigoroso ordine di classifica attuale.
Nuove guide tecniche che hanno impattato, sia positivamente che non, sulle prestazioni dei calciatori nel Football Players Exchange di CSA, la piattaforma online in cui è possibile giocare come un vero e proprio trader. Sono circa 400 i giocatori su cui poter puntare, militanti nei top 5 campionati europei.
Le performance degli atleti impattano, in maniera oggettiva, sulla propria valutazione nella borsa dei calciatori. Infatti, grazie all’indice di Wallabies, le quotazioni non dipendono da domanda e offerta di mercato, bensì da circa 7.000 variabili dell’algoritmo.
Ma che impatto ha avuto il cambio in panchina per i giocatori di Roma, Napoli e Lazio? Il Football Players Exchange espone i propri verdetti, a poco meno di due mesi dal termine della stagione.
La nuova Roma di De Rossi: per un Pellegrini ritrovato, un Lukaku affossato
Il grande divorzio della stagione risponde al nome di Jose Mourinho. Il condottiero dei romanisti, protagonista dei convincenti percorsi europei del club, è stato esonerato lo scorso 16 gennaio 2024. La panchina, in poche ore, è stata affidata a Daniele De Rossi: sì una leggenda della Roma ma che, come allenatore, annoverava solo poche partite alla Spal in Serie B.
Quasi tre mesi dopo il cambio in panchina la differenza con la precedente gestione è netta: baricentro della squadra spostato in avanti, difesa a quattro e più libertà ai giocatori di qualità della rosa. Tra questi Lorenzo Pellegrini (PEL07), la cui metamorfosi ha dell’incredibile. Collezionati 5 gol e 4 assist con DDR in panchina, simbolo di ritrovata serenità e chance di mostrare il proprio grande talento, con un posto in campo prenotato agli Europei 2024.
Tra i giocatori che hanno confermato, invece, il proprio livello spicca Gianluca Mancini (MAN23), insostituibile sia per Mourinho che per il nuovo allenatore. Pilastro della difesa e del tifo romanista, il gol decisivo nel derby non può che confermarlo tra i titolarissimi.
La delusione della gestione De Rossi è, senza alcun dubbio, Romelu Lukaku (LUK90). L’attaccante belga aveva un feeling diverso con il portoghese, che ha il merito di averlo corteggiato e convinto a trasferirsi dal Chelsea all’ombra del Colosseo. Le sole due marcature siglate con DDR, a cui si somma una forma da rivedere, fanno propendere per il rientro a Londra a giugno.
Un valzer di panchine sotto il Vesuvio: Calzona ha rivalutato Lobotka, Osimhen sottotono
In principio fu Rudi Garcia, per poi passare a Walter Mazzarri e concludere, dal 19 febbraio scorso, con Francesco Calzona. Gli attuali detentori del titolo nazionale hanno vissuto una stagione travagliata, nettamente al di sotto delle aspettative di inizio anno: i cambi in panchina ne sono la sintesi più chiara.
La gestione Calzona ha rimesso al centro del gioco Stanislav Lobotka (LOB68), regista del Napoli e della sua Slovacchia. Sempre in campo, il numero 68 è colui che gestisce le trame dei partenopei, dopo la parentesi con Mazzarri in cui, spesso, gli veniva preferita la forza fisica di Anguissa e Cajuste. Un imprescindibile per l’ex secondo di Spalletti, vero artefice della stagione da top player di Lobotka.
Nonostante i gol capolavoro di Monza, Piotr Zielinski (ZIE20) e Victor Osimhen (OSI09) vedranno, con tutta probabilità, finire la propria storia con il Napoli a giugno. Il polacco sta deludendo da inizio stagione, senza che i cambi in panchina potessero incidere sulle sue performance: aver già sposato la corte dell’Inter sembra essere stato il fattore decisivo.
L’avventura del nigeriano in maglia azzurra è ai titoli di coda, in una stagione passata più ai box che in campo. Appena 19 partite in Serie A e 12 gol, troppo poco per il capocannoniere del massimo campionato nazionale 2023. Calzona ci punta tanto e l’ambito piazzamento europeo del Napoli non può che passare dalle prestazioni del numero 9, per salutare bene il popolo partenopeo.
Meno tiki-taka e più concretezza: Tudor “alza” Marusic, Immobile in declino
«La S.S. Lazio rende noto che Igor Tudor, a decorrere dalla data odierna, assume il ruolo di responsabile della prima squadra», recita il comunicato del club dello scorso 14 marzo. Esonerato Maurizio Sarri, dopo una permanenza di quasi tre anni sulla panchina biancoceleste.
Panchina, dunque, affidata a Tudor, dopo l’esperienza di Marsiglia. Chiaro il messaggio del patron Lotito: più concretezza ed equilibrio alla squadra, allontanandosi dal credo tattico dell’allenatore toscano basato su fraseggi e pulizia tecnica. Una nuova gestione che sta esaltando Adam Marusic (MAR77), esterno a tutta fascia nel nuovo 3-4-2-1 del mister croato. Il gol decisivo contro la Juventus, arrivato dopo due anni a secco, ne è la prova.
Le difficoltà di rendimento, e di rinnovo contrattuale, sono rimaste per Luis Alberto (LUI10) e Ciro Immobile (IMM17). Lo spagnolo ha arretrato il raggio d’azione, schierandosi nei due di centrocampo con Guendouzi. Tudor chiede tanto sacrificio e corsa, non esattamente due qualità per cui il numero 10 eccelle in campo: ecco, forse, spiegata la “rumorosa” panchina nel derby di Roma.
Il capitano laziale è, ormai, in rotta anche con parte della tifoseria. Le critiche non mancano e qualche fischio è già arrivato dalle tribune dell’Olimpico. Il duello con il compagno Castellanos sembra poter essere vinto da quest’ultimo, probabile titolare dell’attacco biancoceleste nella prossima stagione.
Questo l’impatto dei tre nuovi allenatori sui giocatori di Roma, Napoli e Lazio. Il finale di stagione è ancora tutto da scrivere, anche per gli stessi staff tecnici. Se Tudor sembra certo di rimanere, forte del contratto, non si può dire la stessa cosa di De Rossi e, ancor meno, per il “traghettatore” Calzona. Il Football Players Exhchange è la piattaforma giusta per puntare sui protagonisti in campo: dalle loro gesta passa molto del futuro dei rispettivi club.
Football Players Exchange: come funziona la piattaforma
Ma come funziona il Football Players Exchange di CSA? Per operare nella piattaforma l’utente deve accedere tramite desktop e convertire gli euro o criptovalute nei token CSAT, garantiti dal cambio fisso 1 a 1 e che potrà in qualsiasi momento prelevare dopo averli riconvertiti nuovamente in criptovalute. A quel punto potrà negoziare i calciatori che preferisce, puntando al rialzo o al ribasso delle quotazioni.
Come spiegato anche sul sito (clicca qui per accedere), i passaggi per iniziare a giocare sono i seguenti:
- Step 1 – Registrazione/Login;
- Step 2 – Acquistare i token CSAT. In questo modo si avrà accesso a tutte le funzionalità della piattaforma e ai contenuti riservati agli utenti;
- Step 3 – Convertire i token CSAT in CSAC e definire un budget da utilizzare per le negoziazioni sui calciatori;
- Step 4 – Avviare la negoziazione, puntando al rialzo (BUY) i calciatori che reputi siano destinati ad apprezzarsi e a ribasso (SELL) quelli che reputi si deprezzeranno;
- Step 5 – Ultimata la puntata, sarà possibile riconvertire i CSAC in CSAT e poi riconvertire questi ultimi in criptovaluta.