Lo stipendio di Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, ha subito un aumento rispetto al 2022 di 13 milioni, arrivando così a toccare quota 36,4 milioni nel 2023, considerando più di 30 milioni come incentivi a breve e lungo termine.
Si tratta di uno stipendio congruo per un amministratore delegato di una società che registra 18,6 miliardi di profitti e ha versato quasi 8 miliardi ai soci? Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, l’opinione dei proxy advisor (i “consiglieri” dei grandi azionisti) è negativa in tal senso.
Stellantis proxy contro Tavares e Elkann – Troppo elevato il compenso del Ceo
Per questo, in vista dell’assemblea del 16 aprile, Glass Lewis e Iss hanno raccomandato agli azionisti di Stellantis di votare contro gli stipendi percepiti nel 2023 dai manager del gruppo. A loro giudizio, il compenso del Ceo Tavares è «eccessivo»: vale 518 volte il salario medio dei dipendenti di Stellantis che, intanto, sta attuando massicci piani di esuberi in Italia, Francia e Stati Uniti. Tale contraddizione, avverte Glass Lewis, comporta rischi per la reputazione della casa automobilistica.
Ma non è finita qui. Dal canto suo Iss ha criticato anche il benefit da 430mila euro accordato al presidente John Elkann che ha potuto utilizzare l’aereo aziendale per scopi personali (in totale Elkann ha percepito da Stellantis 4,8 milioni di euro, 1 milione in meno rispetto al 2022). I suggerimenti dei proxy sono di norma accolti dai fondi internazionali. Se al loro si aggiungesse il «no» del governo francese, socio di Stellantis al 9,9%, la relazione sui compensi potrebbe incorrere in una sfiducia. Si tratterebbe comunque di un risultato negativo dal valore consultivo, ma sarebbe comunque un segnale molto forte dal punto di vista simbolico.