E’ Marcus Thuram il primo calciatore dell’Inter a esporsi pubblicamente sulle accuse di razzismo nei confronti del compagno di squadra Francesco Acerbi. L’attaccante nerazzurro lo ha fatto dal ritiro della Francia, Nazionale con cui sarà impegnato nei prossimi giorni. E proprio a proposito della scelta di lasciare il ritiro dell’Italia, Thuram ha spiegato che «in casi del genere non è il momento di andare in Nazionale».
Per Thuram, la situazione va affrontata apertamente e con massima chiarezza: «Quando c’è una procedura così grave in corso, il giocatore deve rimanere al club per difendersi o per dire ciò che è successo. Non è il momento di andare in nazionale in tali momenti».
Thuram non entra nel merito dell’accaduto, ma si schiera con il connazionale, ma anche rivale rossonero Maignan, già vittima di insulti razzisti, l’ultima volta a Udine. Un altro caso che ha fatto scandalo a livello internazionale: «Sono d’accordo con lui quando dice che bisogna uscire dal campo. Bisogna sbattere il pugno sul tavolo per far capire a tutti che il razzismo è inammissibile».
In chiusura, una battuta sul gesto nei confronti di Savic, durante la gara di Champions contro l’Atletico Madrid: «Non dovevo farlo, ma non temo la VAR». L’attaccante poi chiude il discorso della qualificazione mancata: «La nazionale arriva al momento giusto. È stata una serata complicata perché non fa mai piacere essere eliminati dalla Champions. Ma adesso vogliamo vincere lo Scudetto».