Marotta: «Non sarò presidente FIGC. Okatree? Zhang se ne occuperà presto»

L’AD nerazzurro ha commentato anche il tema rinnovi: «Non ci sono problemi nel momento in cui le posizioni convergono nel proseguire. È il caso di Lautaro e lo sarà sicuramente con Inzaghi».

Marotta
Giuseppe Marotta (Foto:MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Al termine di Inter-Napoli, che ha visto le squadre spartirsi la posta in palio dopo l’1-1 firmato da Darmian e Juan Jesus, l’amministratore delegato dei nerazzurri Giuseppe Marotta è intervenuto ai microfoni della trasmissione Rai “La Domenica Sportiva“.

«Sono legato fino al 2027 con l’Inter e mi trovo benissimo – ha commentato l’ad sulle indiscrezioni che lo volevano prossimo presidente FIGC dopo Gabriele Gravina -. È chiaro che nel 2027 avrò anche 70 anni e potrei dedicarmi sì allo sport, nell’ambito magari di tematiche sociali e nella valorizzazione dei nostri giovani che ancora non riescono a svolgere l’attività secondo i canoni giusti. Lo farei con grande divertimento. Una responsabilità come quella in Federazione non mi interessa, pur guardando con grande rispetto al ruolo di presidente».

Parlando dell’Inter, il prossimo 20 maggio scadrà il finanziamento concesso dal fondo Oaktree a Steven Zhang, che in cambio ha dato in pegno le azioni del club nerazzurro: «È una questione di pertinenza della proprietà. Non entro nel merito. La proprietà è presente e non abbiamo nessun problema. Gestiamo la società con tranquillità e stiamo programmando il futuro. Sono certo che questa tematica sarà affrontata dal presidente al più presto, per il bene e la storia dell’Inter, nel rispetto dei tifosi».

Sul momento della squadra dopo l’eliminazione dalla Champions: «Non ha modificato i nostri piani futuri perché la sintesi più bella è nello striscione della Curva, “Fieri di voi”. Siamo fieri e contenti dei giocatori, poi in studio i vostri esperti sanno che in campionato vincono i più forti dopo trentotto tappe. La Champions è legata anche a fattori particolari come infortuni, squalifiche o sorteggi. Guardate a City-Real nei quarti e poi Borussia-Atletico Madrid. Non è che chi esce in City-Real è scarso. Siamo usciti ai rigori e non sminuisce il nostro valore. Rinnovi? Non ci sono problemi nel momento in cui le posizioni convergono nel proseguire. È il caso di Lautaro e lo sarà sicuramente con Inzaghi perché l’Inter è cresciuta e lui oggi è un tecnico titolato. È arrivato alle nomination per il miglior tecnico e allena l’Inter che è una grande società. Vorremmo proseguire, ha il contratto fino al 2025 e ci sono i presupposti affinché resti».

«Ha una grande qualità di apprendimento in quelle che sono le dinamiche di una squadra importante come l’Inter – ha proseguito Marotta su Inzaghi -. Qui c’è una pressione molto più forte che alla Lazio, ha forgiato un gruppo di ragazzi giovani e portato un modello di gioco vincente e di qualità. Il gruppo è cresciuto con lui in autostima, anche in Europa. Vogliamo proseguire sapendo che dietro c’è una società che lo supporta da tutti i punti di vista».

Un’ultima battuta sul confronto fra questa Inter e la Juve dei suoi anni: «Sono momenti storicamente diversi. Il calcio è cambiato, oggi Inzaghi pratica un calcio più manovriero. Quella Juve aveva grandissimi giocatori che avevano vinto tanti titoli prima e poi con la Juve. Questi di oggi sono ragazzi che stanno crescendo, cominciano ad avere qualche titolo. C’è tanto da fare ma stanno crescendo continuamente. Sono due belle realtà in ogni caso».