San Siro, nuovo piano del Comune: parcheggi più lontani e navette per lo stadio

«Il problema è cercare di portare meno macchine possibili nel quartiere», ha detto il sindaco Sala durante una diretta sul suo profilo Instagram.

San Siro nuovi parcheggi
(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è intervenuto in diretta sul suo profilo Instagram, per il primo di una serie di appuntamenti che vedrà il primo cittadino milanese impegnato ad affrontare temi importanti. Sala ha deciso di iniziare da San Siro, parlando dei piani iniziali di Inter e Milan per un nuovo impianto nell’area del Meazza, passando per i problemi successivi e arrivando all’ipotesi di restyling di WeBuild.

Durante il suo lungo intervento, Sala ha parlato anche dei piani più immediati per San Siro. In particolare, in riferimento all’aumento del trasporto pubblico, «abbiamo avuto la bravura di investire sulla metropolitana. A San Donato la metropolitana sta a 1,5 km dallo stadio. Investiremmo ulteriormente sulla metropolitana in termini di numeri di viaggi, ma stiamo facendo esperimenti anche per far sì che le auto vengano lasciate in parcheggi periferici con navette ATM per andare allo stadio. Il problema è cercare di portare meno macchine possibili nel quartiere».

Sull’ipotesi di un addio delle squadre, Sala ha detto che «San Siro è uno stadio vecchiotto ma con pochi interventi può migliorare molto. Io ci penso ogni sera prima di andare a dormire, potremmo fare di più avendo la certezza che si sta lì per 20/30 anni. L’accordo e il contratto d’affitto dello stadio da parte del Comune alle squadre scade a giugno 2030 quindi il Comune è tutelato fino a giugno 2030 ma anche le squadre sono tutelate perché sanno fino a giugno 2030 nessuno può toccare la cosa. È evidente che se le squadre dovessero andare altrove, ma mi auguro di no, io non potrei che dire alle squadre di trovare una soluzione e quindi venderlo altrimenti la Corte dei Conti mi viene a prendere per le orecchie».

«Dovrei dire alle squadre, fino al 2030 siete tranquilli poi dovrete immaginare di avere risolto tutto entro quella data. Tutto ciò ci porta alla conclusione, cioè che ha molto senso lavorare su San Siro perché è uno stadio storico, è la Scala del calcio, è qualcosa che sta nelle tradizioni e nelle storie famigliari; è ben posizionato, al netto delle problematiche di chi ci vive; i milanesi ci sono profondamente abituati, è casa e con la ristrutturazione si possono fare molte cose meglio».