Sala: «Potremmo cedere subito San Siro a Inter e Milan»

Le parole del sindaco dopo il vertice coi club e WeBuild: «Potremmo trovare la formula per cedere subito lo stadio alle squadre. I lavori fatti da privati, tendenzialmente, sono più rapidi».

Sala
(Foto: Robert Hradil/Getty Images)

“L’incontro direi che è andato bene, lo spirito è buono ma ora c’è da lavorare. Il Comune accoglie la proposta di WeBuild di fare questo studio di fattibilità pro bono e che dovrà essere completato entro giugno. Le squadre hanno confermato che in pochissimi giorni passeranno dei documenti con le loro richieste, sia relative a cosa ci dovrà essere all’interno dello stadio come posti vip, miglioramento dei servizi come ascensori, bagni e accessibilità ma anche servizi all’esterno come spazi commerciali, lounge e di attesa per chi arriva allo stadio prima”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenuto a margine di un evento per commentare l’incontro andato in scena in mattinata con Inter, Milan e WeBuild sul tema San Siro.

“Da qua a giugno saremo fermi in attesa di questo piano. Il lavoro deve dimostrare che si può farlo a un costo sostenibile, quanto dipenderà anche dalle richieste, e soprattutto bloccando il minimo possibile lo stadio stesso. Io nel frattempo non mi aspetto che le squadre rallentino sui progetti alternativi, questo non posso chiederlo e non avrebbe senso”, ha proseguito. 

“È altrettanto evidente che se WeBuild arrivasse a produrre un buon piano che risponde ai requisiti che abbiamo detto a quel punto mi aspetterei una risposta dalle squadre. Difficile essere ottimisti o pessimisti, l’atmosfera intorno al tavolo è molto positiva, sono certo che le due squadre guardano con interesse a questa opzione sapendo che hanno altre alternative e a questo punto iniziamo ad avvicinarci a un momento della verità che io fisso a giugno”.

“Le squadre sanno che sui biglietti normali non sono momenti storici per immaginare di aumentare granché il prezzo. Fanno 70mila tifosi a partita, non puoi chiedere a tutti di pagare il biglietto molto di più. Possono aumentare i ricavi in due modi: attraverso i posti VIP, dove aziende e simili possono pagare prezzi molto più alti per servizi particolari. E la seconda cosa è sfruttando l’area dello stadio prima delle partite, facendo vivere ai tifosi l’esperienza su più ore, dal pranzo allo shopping al museo. E imprescindibile per loro è anche un museo di alto livello: quello di oggi, anche se fa tanti visitatori, non è granché. È tanto che ci lavoriamo, questi requisiti ce li hanno già: cercheranno di far convergere gli interessi di Inter e Milan”.


“WeBuild ha espresso il bisogno di lavorare con intensità nel periodo da maggio ad agosto. Lo dico io, come sensazione: credo si ragioni su due anni. Però lavorando nei mesi estivi su tre turni, quindi 24 ore, con tanto personale, sono convinti di poterlo fare. Al netto delle analisi che arriveranno. Poi c’è la parte esterna che è indipendente”.

“Nell’interesse delle squadre e del Comune, potremmo trovare la formula per cedere subito lo stadio alle squadre. I lavori fatti da privati, tendenzialmente, sono più rapidi. Parallelamente a queste analisi tecniche, cominceremmo a ragionare su come strutturare tutto il processo. Io cerco di essere ottimista, ma oggi non ho elementi per esserlo più di questo. Il tempo non si può buttare, conviene parallelizzare tutte le attività, correndo il rischio di arrivare a giugno e dire che non si può. Lo stadio diventerebbe di proprietà dei club? Sì, in qualche modo sì. Si può fare cessione definitiva immediata o diritto di superficie con la proprietà che passa alla fine, ma che consentirebbe di mettere lo stadio nei loro libri sin da subito”.

“Onestamente, quest’anno non si può fare nulla. Se si parla di estate 2025, i promoter dei concerti dicono già venduto, ma si può ragionare. Una ristrutturazione di San Siro ben fatta è nell’interesse anche di chi organizza i concerti, perché se metti a posto lo stadio devi pensare anche ai meccanismi di insonorizzazione. Ma questo interessa anche le squadre, il business dei concerti è enorme”.

“Lavori prima o dopo le Olimpiadi? Non lo so dire, dipende da WeBuild. Ma i lavori tendenzialmente devono cominciare prima. C’erano degli spunti, oggi l’Inter citava un lavoro fatto anni fa, all’epoca di Thohir, che prevedeva dei servizi esterni allo stadio. È materiale che gireranno a WeBuild, la quale nel frattempo ascolterà anche chi ha fatto altri lavori, in particolare ho chiesto di convocare gli architetti il cui progetto abbiamo presentato in commissione consiliare”.