Eredità Del Vecchio, la cassaforte Delfin sfonda il muro dei 40 miliardi

EssilorLuxottica gonfia il patrimonio: il gigante degli occhiali ha raggiunto un nuovo record con una capitalizzazione di oltre 90 miliardi di euro.

Del Vecchio
Leonardo del Vecchio (Foto da video)

EssilorLuxottica raggiunge un nuovo record con una capitalizzazione di oltre 90 miliardi di euro, portando il patrimonio lasciato da Leonardo Del Vecchio ai suoi eredi e alla moglie Nicoletta Zampillo alle stelle. Attualmente, Delfin, la holding di Del Vecchio, ha un valore di 40 miliardi di euro, grazie principalmente al colosso da lui fondato.

Se dovesse emergere la necessità di liquidazione da parte di eredi attualmente non identificati, i mezzi a disposizione – scrive Il Sole 24 Ore – potrebbero non essere sufficienti, anche se il debito attuale rappresenta solo il 10% del patrimonio. Tuttavia, si potrebbe fare leva sul ricco portafoglio di partecipazioni, ad eccezione di Essilor Luxottica, considerato “intoccabile”.

Il gigante degli occhiali rappresenterebbe ancora un motivo di orgoglio per l’imprenditore di Agordo, con un aumento della capitalizzazione di Borsa da 64 miliardi a 92 miliardi sotto la gestione di Francesco Milleri. Questo si traduce in un aumento del 32% del capitale della società nelle mani di Delfin, equivalente a 10 miliardi di euro rispetto a un anno e mezzo fa.

Il pacchetto di partecipazioni di Delfin comprende il 20% di Mediobanca, il 10% di Generali e l’1,9% in UniCredit. Questi investimenti hanno registrato guadagni significativi, contribuendo complessivamente al portafoglio di Delfin per 6,4 miliardi di euro. Aggiungendo la quota del 28% in Covivio, il patrimonio totale di Delfin ammonta a 37,4 miliardi, considerando anche i 30 miliardi di EssilorLuxottica.

Tuttavia, la situazione finanziaria di Delfin include un debito di 4 miliardi di euro, il che implica che le singole quote della holding valgano circa 5 miliardi ciascuna. In caso di richieste di liquidazione da parte degli eredi, la situazione potrebbe diventare delicata, e la leva del debito al 10% potrebbe non essere sufficiente a coprire richieste più elevate.

Nel frattempo, il processo di riassetto di Delfin sembra essere in corso, con alcuni eredi che chiedono una disciplina più dettagliata nello statuto per il processo di liquidazione delle quote. Mentre al momento non ci sono conferme su richieste di liquidazioni in corso, la situazione potrebbe evolversi in un cambiamento più profondo nella struttura di Delfin se emergessero richieste significative da parte degli eredi.