San Siro, i tre piani di WeBuild per l’incontro di venerdì con Sala e i club

Nuovo vertice a Palazzo Marino sull’ipotesi di ristrutturazione del Meazza: un incontro in cui si inizierà a capire la reale fattibilità del piano.

San Siro
San Siro (Foto: Insidefoto.com)

Nuova settimana e nuovo appuntamento a Palazzo Marino per discutere del tema San Siro. Venerdì mattina infatti andrà in scena un nuovo vertice negli uffici del Comune di Milano sui piani per ristrutturare il Meazza: presenti non solo il sindaco Giuseppe Sala, ma anche i massimi dirigenti di Inter e Milan nonché i manager di WeBuild, la società che si è proposta nelle scorse settimane di studiare la fattibilità della ristrutturazione.

Sarà il primo incontro ufficiale in cui saranno presenti tutte le parti, dopo una prima visita dei tecnici di WeBuild a San Siro ma senza i dirigenti dell’Inter. Sarà quindi l’occasione per i club di mettere sul tavolo le proprie richieste, in base alle quali poi sarà studiata la reale fattibilità dell’operazione di ristrutturazione. Una ipotesi che le due società milanesi non hanno scartato a priori, pur però mantenendo entrambe come priorità quella di un nuovo stadio fuori dai confini del Comune.

«Ristrutturazione? Rimaniamo molto cauti perché vogliamo avere uno stadio che possa accogliere i tifosi nel migliore dei modi. Procediamo sull’idea di Rozzano, è un’area assolutamente ben connessa ed è abituata a ospitare eventi sportivi», ha spiegato l’ad dell’Inter Alessandro Antonello intervistato dal Tg1. «Quello che conta è che da questa ristrutturazione possa venire fuori uno stadio moderno nel quale possiamo continuare a giocare durante i lavori con il pubblico. Intanto siamo del tutto concentrati sul progetto di San Donato che resta per noi la priorità numero uno», ha aggiunto il presidente del Milan Paolo Scaroni sempre al Tg1.

Le richieste essenziali dei club di fatto sono già state spiegate dai dirigenti dei due club: una ristrutturazione consistente, dando la possibilità a Inter e Milan di poter continuare a giocare al Meazza anche durante i lavori. Ristrutturare San Siro mantenendo le squadre al Meazza infatti potrebbe anche essere possibile, ma andranno considerate le condizioni in cui questo potrà avvenire, sia in termini di riduzione della capienza che in termini di potenziali rischi. E soprattutto quale potrebbe essere poi il risultato finale di questa ristrutturazione, ad esempio sul tema dei posti hospitality e del miglioramento o la creazione dei servizi oggi scarsi o assenti. Ad esempio, dopo che nei giorni scorsi erano emerse ipotesi di lavorare alla ristrutturazione solo durante due estati, dai club hanno fatto notare come si sia arrivati alle conclusioni sulle tempistiche e le modalità ancora prima di iniziare, confermando lo scetticismo già emerso nell’incontro con Sala delle scorse settimane.

A questo quindi servirà l’incontro di venerdì, ovverosia capire i paletti dei club e poi andare a definire quanto sia fattibile raggiungere l’obiettivo. La proposta di WeBuild sarà modellata sulle esigenze delle due società, ma in attesa del vertice per ora si sono ipotizzate tre diverse opzioni per intervenire sullo stadio: una prima ipotesi è una sorta di soluzione-ponte, ovverosia lavori per rendere San Siro utilizzabile al meglio nei prossimi 10 anni, che sono indicate come tempistiche massime in cui i club potrebbero spostarsi ciascuna in un nuovo impianto. E a questo in particolare si rifà il tema emerso nei giorni scorsi dei lavori di due anni solo in estate, pur con tutte le difficoltà che cominque ne deriverebbero: l’intervento permetterebbe di intervenire sulle mancanze attuali del Meazza, garantendo di fatto di massimizzare le entrate nei prossimi 10 anni con interventi ridotti.

La seconda opzione è invece quella di una ristrutturazione più approfondita e “definitiva”, quella che di fatto hanno già valutato Inter e Milan prima di proporre nel 2019 il nuovo San Siro nella stessa area: un progetto scartato, a favore di quello appunto della costruzione di un nuovo impianto, proprio per le difficoltà logistiche (si parlava di due anni lontano dal Meazza per i club, con le problematiche legate a dover fare giocare le squadre). WeBuild in tal senso aspetta le proposte dei club, in modo da poter modellare i piani di ristrutturazione e arrivare ad una risposta definitiva o quasi su costi e tempistiche.

C’è infine anche una sorta di via di mezzo. Ovverosia WeBuild potrebbe mettere sul tavolo un piano legato a lavori minimi, che quindi permetterebbero ai club di avere un impianto “riaffrescato” in attesa di spostarsi in un nuovo stadio, ma lasciando aperta la porta alla possibilità di una ristrutturazione più consistente in un secondo momento. In sostanza, quindi, i club potrebbero continuare a seguire i propri piani per Rozzano e San Donato ma, se per un motivo o per l’altro non dovessero andare fino in fondo, avrebbero comunque la possibilità in un secondo momento di avere un San Siro ristrutturato in maniera importante.

Molto comunque si capirà dopo l’incontro tra tutte le parti di venerdì mattina a Palazzo Marino, in cui si inizieranno a tirare le somme per verificare se davvero sia possibile rispondere alle esigenze di tutti superando lo scetticismo delle ultime settimane o se Inter e Milan si troveranno a dare una accelerata definitiva o quasi per andare verso l’addio a San Siro.