Newcastle, PIF al bivio: nuovo impianto o restare a St James' Park

Il club inglese, di proprietà del fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha bisogno di uno stadio all’avanguardia per provare a colmare il gap con le società più importanti della Premier League.

PIF socio Monza
Yasir Al-Rumayyan (Foto: Clive Brunskill/Getty Images)

Il tema infrastrutture sta interessando sempre di più i club inglesi. Se da una parte il Manchester United punta a tornare ai vertici del calcio mondiale, il Newcastle, dopo la prima Champions League disputata, conta su un nuovo stadio per stabilizzarsi nell’élite del calcio inglese ed europeo.

Come riporta il quotidiano inglese The Telegraph, i vertici dei Magpies sono sempre più convinti di continuare a sfruttare il St James’ Park, portando avanti il proprio piano di ristrutturazione, con annesso aumento di capienza, nonostante si preannunci un progetto non privo di problematiche.

Newcastle nuovo stadio PIF – La voglia di rimanere al St James’ Park e le problematiche

L’espansione dell’impianto, però, è ostacolata dalle numerose opere che si trovano tutte intorno, dal tunnel della metropolitana alla stazione passando per edifici di interesse storico culturale. Ma il valore del St James’ Park rimane un punto fondamentale nella storia del club, che sta valutando di farlo diventare il punto di partenza per la nuova fase di sviluppo sotto il controllo del fondo governativo saudita, PIF, rappresentato all’interno del club dal presidente Yasir Al-Rumayyan.

A testimonianza di ciò, ecco le parole dell’amministratore delegato, Darren Eales: «Il St James’ Park si trova in un’ottima posizione nel cuore della comunità. Se potessimo espandere il St James’ Park, ciò avrebbe chiaramente senso. Ma dobbiamo sapere cosa è possibile. Questo è il nostro approccio numero uno ed è ciò che stanno facendo i nostri esperti ora. Abbiamo leader mondiali che esaminano la questione in termini di ciò che è possibile dal punto di vista architettonico e di cosa ciò significherebbe dal punto di vista della capacità e dei ricavi».

Newcastle nuovo stadio PIF – Maggiori ricavi e le aree sotto osservazione

Grazie a PIF, che comunque non ha mai scartato del tutto la possibilità di costruire un nuovo impianto magari in un’area più isolata, la questione economica è facilmente risolvibile, anche grazie al fatto che le spese per le infrastrutture non rientrano nel famigerato Fair Play Finanziario della Premier League, ma anche in quello che applica la UEFA. Ma il discorso vale anche per la costruzione ex novo di un impianto, che garantirebbe inoltre la possibilità di inserire nel progetto le attività collaterali che farebbero vivere l’area tutti i giorni dell’anno e garantirebbero ingenti entrate economiche, quelle sì da spendere per rinforzare la squadra.

In questa ottica sono due le aree che potrebbero incontrare gli interessi del Newcastle, qualora decidesse di abbandonare St James’ Park. Una porta sulle rive del fiume Tyne, sempre vicino alla stazione ferroviaria principale, sul sito dell’attuale Metro Radio Arena, che avrebbe bisogno di un progetto di ristrutturazione. L’altra è “spostare” il St James’ Park a Leazes Park e ricostruire completamente lo stadio più o meno nella stessa posizione in cui si trova attualmente. Si è parlato di rilanciare l’idea di costruire sulla Town Moor, ma questo progetto suscitò scalpore negli anni ’90 quando l’ex presidente Freddie Shepherd lo propose per la prima volta. Town Moor, infatti, è diventato uno degli spazi verdi più famosi d’Europa, grazie all’immenso luna park che lo occupa ogni giugno, The Happings.

L’obiettivo, come detto, è quello di colmare l’importante gap con le cosiddette Big Six. Infatti, l’ultimo bilancio del Newcastle ha evidenziato ricavi per 250,3 milioni di sterline (al cambio attuale, 292,2 milioni di euro). Un ottimo risultato se si pensa alla base di partenza prima dell’arrivo del fondo PIF, ma comunque lontanissimo dai 440 milioni di sterline del Tottenham e dai 710 milioni del Manchester United.

Newcastle nuovo stadio PIF – La volontà del consiglio comunale

Un nuovo stadio permetterebbe la costruzione di un centro polivalente che permetta di ospitare le nazionali inglesi, maschili e femminili, concerti con grandi spettacoli, così come altre iniziative come le partite della NFL e della Rugby League. «Il dibattito sul futuro di St James’ Park va avanti da molti anni – ha dichiarato un portavoce del consiglio comunale di Newcastle -. Esso risale ai tempi di Sir John Hall, quando si parlava del suo trasferimento nel parco protetto Leazes Park. Il club è proprietario del sito di Strawberry Place, ma non siamo stati formalmente contattati da loro riguardo ad eventuali piani di espansione. Hanno dichiarato pubblicamente il loro impegno nei confronti di St James’ Park e senza dubbio la sua posizione nel cuore del centro città è uno dei suoi maggiori punti di forza, vicino agli hotel, ai trasporti pubblici e di facile accesso».

«In termini di pianificazione, si tratta di un sito impegnativo: vicino a un’area protetta e a edifici tutelati da un lato e a una stazione della metropolitana e a tunnel dall’altro – ha concluso -. Detto questo, il consiglio comunale vorrebbe che il club restasse dov’è perché culturalmente e socialmente è il cuore pulsante della città, e noi sosterremo il club per quanto possibile».

Le opzioni sul tavolo sono tante, e tutte presentano delle difficoltà più o meno impegnative. Dopo aver riportato il club alla Champions League, ora PIF è chiamato a garantire un futuro sostenibile e di grande sviluppo per il Newcastle, senza dimenticare però la storia dei Magpies, legata a doppio filo con il St James’ Park.