La multinazionale italiana specializzata Webuild ha ottenuto tre mesi di tempo entro i quali dovrà presentare il proprio piano di fattibilità in vista di una ristrutturazione di San Siro, che permetta al Comune di Milano di convincere almeno una fra Inter e Milan (se non entrambe le squadre) a rimanere nell’impianto milanese.
Una delle condizioni necessarie poste dalle due società è quella di poter continuare a giocare a San Siro anche durante i lavori necessari, così non dover chiedere alle rispettive tifoserie di recarsi in un diverso impianto, e soprattutto per ridurre l’impatto sui ricavi da stadio. Allontanarsi dal Meazza comporterebbe inevitabilmente una diminuzione delle entrate su questo fronte (come si vede nel caso del Barcellona con il Camp Nou).
A proposito dei lavori e sulla loro tempistica è intervenuto Massimo Ferrari, direttore generale di Webuild ed ex consigliere di amministrazione del Milan, che a Rai Sport ha dichiarato: «Prevediamo di lavorare sostanzialmente da giugno ad agosto per almeno due anni, chiedendo al limite di spostare una partita, l’ultima o la prima, se necessario. Per aumentare le entrate bisogna lavorare sulla clientela vip, sugli sponsor e sui servizi accessori che si possono costruire al di fuori o in prossimità dello stadio».
Per quanto riguarda la nuova area vip sarebbero tre le soluzioni: «Crearla tra il primo e il secondo anello, utilizzare in parte quello spazio e in parte svilupparla all’esterno o svilupparla solo all’esterno con un accesso preferenziale al campo».